Tangenti di una volta, tangenti di oggi
Una sentenza e un interrogatorio, hanno fatto incontrare ieri a Perugia l’Italia degli anni 80 e 90 e l’Italia di oggi. Vicende giudiziarie diverse nei tempi e nella sostanza, ma con lo stesso immutabile sfondo:grandi lavori pubblici e sospetti di tangenti e corruzione. Mentre il Tribunale assolveva il banchiere Pier Francesco Pacini Battaglia e altri sei indagati,tra i quali i familiari di Lorenzo Necci,lo scomparso amministratore delle Ferrovie, per uno dei tenti rivoli della tangentopoli due di venti anni fa ; la Procura della Repubblica interrogava l’architetto Angelo Zampolini sospettato di essere il riciclatore dei fondi neri dell’imprenditore Diego Anemone. Un’inchiesta che coinvolge- tra gli altri- il capo della protezione civile Guido Bertolaso. L’assoluzione di Pacini chiude un’inchiesta e un’epoca;l’interrogatorio di Zampolini ne tiene in vita un’altra e cui parla del presente.Perugia conferma il suo ruolo di crocevia delle più complicate indagini sulla corruzione nazione. Un ruolo assegnato dalla legge sulla competenza territoriale per i reati iscritti a magistrati di Roma.
Una decina quelli coinvolti nell’ antica tangentopoli due;uno soltanto al momento per la presunta tangentopoli dei grandi eventi. Identici il costume e il sistema che li ha portati a Perugia.