Storia minima di una cosca nigeriana
Decimata da venticinque ordinanze di custodia cautelare in carcere e il sequestro di quindici chili di cocaina una cosca nigeriana scoperta a Perugia- appena un mese fa- si è subito riorganizzata e ha tentato di riavviare il traffico con il mercato dell’Italia centrale, l’Umbria come piazza principale.Tentativo bloccato sul nascere con l’arresto a Fiumicino di uno dei capi dell’organizzazione criminale sfuggito al blitz di luglio.Operazione della Squadra Mobile e del Servizio Centrale operativo coordinata dai pubblici ministeri Manuela Comodi e Giuliano Mignini.Abbigliamento sartoriale,aspetto da manager, computer portatile,mazzetta dei giornali sottobraccio e nello stomaco un chilo di cocaina.Un cinquantenne- colletto bianco di questo gruppo mafioso -è l’uomo che era nel blocco delle ordinanze del giudice delle indagini preliminari Claudia Matteini e preso dalla polizia con il suo carico da portare a destinazione. E’ l’arresto numero quindici dell’operazione che ha smantellato un trust internazionale di trafficanti strutturato- anche nelle gerarchie e nei ruoli- come una organizzazione mafiosa.Acquisto di droga dai narcotrafficanti sudamericani, lavorazione in Nigeria, i portatori che prendono l’aereo per l’Italia. Poi dopo il confezionamento i rifornimenti per lo spaccio al dettaglio.Per la Nigeria ripartivano da Perugia ingenti somme di denaro investite poi in nuovi carichi di cocaina ed eroina- acquistati dai narcotrafficanti dei cartelli sudamericani- oppure in attività economiche ulite:immobiliare,turismo,finanza.Meccanismo identico a quello degli affari sporchi della criminalità organizzata italiana.