Storia minima di un fatto di ‘ndrangheta
E’ nel carcere di Spoleto che gli uomini della ‘ndrangheta potrebbero aver messo a punto il piano di prendere in mano alcune attività economiche in Toscana e in Umbria aprendosi un varco con lo strumento dell’estorsione.Piano scoperto nei giorni scorsi con l’arresto di otto persone due delle quali residenti a Spoleto.Giuseppe Crea- detenuto di lungo corso nelle celle di Baiano- secondo gli inquirenti potrebbe essere il soggetto intorno al quale ruotava il progetto di infiltrazione mafiosa.Considerato un capofamiglia poteva contare su complicità e appoggi di varia natura. Anche quello di un medico del carcere che il 22 luglio dell’anno scorso fu arrestato per i permessi facili che consentivano ad esponenti della criminalità organizzata di usufruire di alcuni benefici di legge come la semilibertà. Ogni certificato sanitario veniva compensato con 20-30.000 euro. Beneficiari-secondo l’accusa- una decina di reclusi tra i quali appunto anche Giuseppe Crea.C’è l’incendio di una discoteca di Siena tra i fatti estorsivi dai quali carabinieri e la guardia di finanza di Montepulciano sono partiti per l’indagine che ha portato al blitz di due giorni fa.E’ c’è una lettera incendiaria che gli hanno recapitato di notte, nel passato di un piccolo albergatore di Spoleto che ora gli inquirenti mettono tra i complici di secondo piano.Indagini in corso-dicono alla direzione distrettuale antimafia di Firenze- perché potrebbero esserci altri fatti- sia in Umbria che in Toscana-rimasti coperti per paura o per omertà.