Il rosario delle morti bianche non finisce mai
Un artigiano del legno ha perso la vita precipitando dal tetto del suo laboratorio a Norcia, nella frazione di Pescia. Un altro morto di lavoro,ucciso dal lavoro insicuro. Si allunga l’elenco di questa terribile lista di lutti che attraversa l’Umbria, un altro grano di rosario che condanna una regione, che vanifica il lavoro- che pure c’è- di coloro che sul campo cercano di tamponare una falla sempre più ampia di dolore privato e di sofferenza pubblica. Di coloro che sono impegnati a scongiurare questa sorta di maledizione che appare invasiva e spettrale. No può essere: così, non può essere una guerra persa perchè c’è il destino che dissemina croci : Ci deve essere infatti qualcosa che non funziona nella catena della prevenzione che dovrebbe strappare il rosario delle morti bianche. Che dovrebbe fare in modo siano sempre meno coloro che devono sgranarlo perchè hanno perso un figlio o un genitore. Si trovi una soluzione – definitiva impossibile,forse, ma più efficace, questo, almeo si. E la soluzione probabilmente sta nella individuazione delle smagliature che lasciano partire la frana..Perchè smagliature di certo ce ne sono: non si può far più a meno di questa presa d’atto. Meno convegni (pur necessari) meno celebrazioni (pur doverose) e più atti concreti: nei campi,nei cantieri dentro le fabbriche. E’ la scoperta dellAmerica? Certo è quello che si dice da decenni, ma…….L’ultima vittima si chiamava Giancarlo Troiani e aveva 54 anni. E’ stato probabilmente un cedimento del tetto sul quale era salito a farlo precipitare al suolo da 5 o 6 metri di altezza: la morte sarebbe stata provocata da un violento trauma cranico.Un nuovo infortunio mortale che ripete, nella meccanica, quello che poco più di un mese fà, il 28 settembre, era costato la vita a un giovane operaio albanese, caduto dal tetto di una capannone, ad Annifo.Giancarlo Troiani lascia la moglie e due figli; l’artigiano era assai noto a Norcia, per la sua attività imprenditoriale ma anche per i suoi impegni sociali e amministrativi: al Comune di Norcia era stato assessore ai lavori pubblici nella Giunta Alemanno ed era attualmente presidente delle Comunanze agrarie.Una morte che conferma un trend preoccupante già segnalato dall’INAIL: mentre cala radicalmente il numero degli infortuni denunciati su base annua, che sono scesi, in Umbria, del 10,6%, dai 17.101 del 2008, ai 15.285 del 2009, non diminuisce affatto, anzi tende all’incremento, il numero dei morti sul lavoro.