La Direzione Nazionale Antimafia fotografa l’Umbria
La ‘nadregheta- considerata la più forte e ramificata delle organizzazioni criminali che operano in Italia- ha anche in Umbria strutture e insediamenti stabili. Lo afferma il rapporto annuale della Direzione Nazionale Antimafia che fotografa la situazione analizzando inchieste e indagini concluse o ancora in corso. E’ comunque la mafia di origine albanese ad avere ancora il controllo del ricco mercato della cocaina:la fetta che produce maggiori profitti illeciti da riciclare nell’economia locale o all’estero. La Direzione Antimafia cita l’esempio di due gruppi smantellati a Perugia a settembre con decine di arresti il sequestro di diversi chili di droga. Entrambe le organizzazioni erano attive anche nel settore costantemente parallelo del traffico degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione.Indagini partite da Foligno hanno portato ad un’inchiesta con 120 indagati tra italiani e stranieri-capeggiati da soggetti legati ai clan albanesi-sempre per traffico internazione di stupefacenti.Un’altra inchiesta invece ha messo fine all’attività di una banda di quaranta soggetti nordafricani che operavano al comando di capi residenti in Nigeria. A Bastia Umbra-una rete di spacciatori era al servizio del clan camorristico Aprea-Cuccaro di Napoli. Il rapporto prende in esame anche l’attività di organizzazioni con componenti romeni,cinesi e sudamericani. Mafia multiecnica anche in Umbria come da un precedente rapporto dei servizi segreti.