Meredith: gli improbabili sviluppi investigativi
Le indagini sull’omicidio di Meredith Kercher potrebbero avere un seguito certo solo se la Corte d’Assise d’Appello, presieduta da Claudio Pratillo Hellmann, nel motivare l’assoluzione << per non aver commesso il fatto>> di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, aggiungessero alle considerazioni tecnico-giuriche che hanno dato corpo al loro verdetto innocentista indicazioni su possibili e necessari ulteriori percorsi investigativi. Non sarebbe la prima volta. Un precedente illustre riguarda il Mostro di Firenze . E anche un’altra brutta storia perugina. Molto,molto più antica .Il 24 marzo 1998 confermando (come più avanti farà la Cassazione) gli ergastoli inflitti a Mario Vanni e a Giancarlo Lotti per alcuni dei duplici delitti della coppiette la Corte d’Assise d’Appello di Firenze, spiegate le ragioni delle sentenza, si sentì in dovere di aggiungere una postilla. Una postilla di questo tipo:<< guardate che gli imputi sono soltanto degli esecutori. Sono manovrati. E’ necessario cercare i mandanti>>.L’invito fu raccolto ,la Procura avviò la complicata, difficile,complessa ricerca dei burattinai nascosti e ben protetti dalla cupola dell’orrore che avrebbe utilizzato le escissioni dai corpi delle ragazze , i cosiddetti feticci, per macabri e oscuri rituali. La Corte d’Assise d’Appello di Perugia per il delitto di via della Pergola potrebbe postillare qualcosa di questo tipo:<< chi ha condannato Rudy Guedè a 16 anni con l’abbreviato ha stabilito che l’imputato ha agito in concorso con altre persone; i giudici di primo grado hanno ritenuto che complici fossero Amanda e Raffaele che per noi sono innocenti. Non erano sulla scena del crimine. Cercate chi era sulla scena del crimine con Rudy Guedè quando Meredith è stata sgozzata >> . Questo potrebbe essere un nuovo inizio di indagini per il delitto di Perugia. Per i delitti del Mostro il nuovo inizio invocato dai giudici a Firenze portò all’inchiesta finita con un processo a un solo imputato: il processo a carico del farmacista di san Casciano concluso con la piena assoluzione del dottor Calamandrei . Quello stesso sollecito ad un certo punto si incrociò con le inchieste di Perugia sulla chiacchierata morte del medico Francesco Narducci concluse da due archiviazioni con il proscioglimento di tutti gli indagati. Il piemme era Giuliano Mignini,lo stesso che, ad un certo punto affiancato da Manuela Comodi ,ha sostenuto l’accusa al processo per l’assassinio della studentessa inglese. Ma questo non vuol dir nulla, non è questione di nomi. Corsi e ricorsi giudiziari che lasciano il tempo che trovano.Se nelle motivazioni della Corte d’Assise d’Appello che si conosceranno tra meno di tre mesi non ci sarà niente di tutto questo, un suggerimento,un invito, uno spunto, difficilmente le indagini potranno avere un nuovo inizio. Al massimo ci potrà essere un nuovo processo se la Cassazione dovesse accogliere per qualche emergente elemento di sostanza o di procedura il ricorso annunciato dall’accusa e dalla difesa di parte civile. Ma che cosa ci si può aspettare da un altro processo se questo si sostanziasse nella sola rilettura degli atti , dato che a quanto pare poco d’altro ci sia da esaminare ancora in termini di reperti scientifici,testimonianze,circostanze fattuali? Comunque non si può escludere a priori che un nuovo processo non significhi fatti nuovi: certo, visti i due dibattimenti perugini, ci vuole un grande atto di fede nella giustizia per aspettarsi altre verità giudiziarie o semplicemente verità giudiziarie più convincenti. Se la Cassazione dicesse no agli appellanti ci sarebbe, tanto per darci dei punti fermi, un solo colpevole accertato (non nei termini nei quali le difese degli imputati assolti vede un solo colpevole) probabilmente per sempre. E’ vero, c’è pure chi sostiene che l’ivoriano sa tutto (l’ha detto anche il presidente della giuria di secondo grado) e che non ha raccontato tutto quello che sa (è opinione diffusa ,ma non è quella dei difensori di Rudy Guedè). Ha avuto tutto il tempo per parlare,per chiarire,per esplicitare , ma non lo ha fatto. Potrebbe farlo in futuro? E anche se lo facesse sarebbe poi in grado di provare le sue esternazioni. Saprebbe mettere gli investigatori sulla pista buona per confermate questo suo ipotetico racconto dell’ultimora ?Difficile. Difficile quanto prevedere una nuova azione investigativa d’iniziativa della Procura della Repubblica che ritiene l’inchiesta conclusa con tre attori sulla scena del crimine , il movente individuato , l’arma del delitto pure e null’altro da cercare. Possibile un futuro processuale fino alla pronuncia della Suprema Corte che può imporre lo stop o dare il via libera. Difficile ,al momento imprevedibile, un futuro investigativo senza gli eventuali spunti che la Corte potrebbe aver trovato demolendo un verdetto di colpevolezza . Non è certo con la sola buona volontà dei Sollecito, disposta ad un aiuto in questo senso, che la famiglia di Meredith Kercher potrà avere una giustizia diversa da quella che ha avuto. Ha avuto? Si. Ha avuto la giustizia che il sistema giudiziario italiano ,fino a questo momento, ha saputo dar loro. E’ poco? Questo è.