Piccole storie nere:ammazzare e ridere di gusto
Sparano e ridono. Colpiscono ed esultano, E’ un tiro al bersaglio. Sono in fuga,ma si sentono al luna park. Hanno due pistole e un mitra. Sparano e due colpi calibro nove fanno esplodere la testa di Luca Benincasa,28 anni, agente scelto della polizia stradale. Sparano e quattro colpi entrano nell’addome dell’ispettore Lamberto Crescentini,55 anni.Luca Benincasa muore. Lamberto Crescentini sopravvive.Succede alle 10,30 del 22 marzo 2002 sul raccordo Perugia-Bettolle.C’è un taxi bianco che brucia tutti i limiti di velocità. C’è l’autocivetta della polizia stradale che l’affianca e l’invita a fermarsi.Dal taxi rispondono a colpi di pistola. L’autocivetta finisce in un campo. Quelli del taxi avevano appena fatto una rapina a Camucia. Con il taxi si erano fatti accompagnare in Toscana ; con il taxi tornavano alla base, a Roma, perché sono un gruppo di pendolari del crimine; rapinatori in trasferta.E sarà l’auto bianca- abbandonata dopo la sparatoria a Corciano per proseguire con un’auto pulita-a guidare la polizia nel cuore della Roma criminale, luogo di residenza dei rapinatori killer. Dal proprietario del taxi che si consegna a Rebibbia , al capo della banda che ha ucciso Luca Benincasa, al complice che si è nascosto dall’amante a Frosinone , all’altro che è fuggito in olanda dove ha chiesto un lungo permesso di soggiorno. Al processo di primo grado il capo,Walter Bucciarelli, rapinatore-killer-avvio di carriera proprio in umbria con un arresto per rapina nel 1993- è condannato all’ergastolo, i due soci prendono trenta anni. Il tassista dodici anni di carcere. Una multa sarebbe stata soltanto una multa, invece hanno fatto l’inferno; più divertente,più eccitante spezzare una vita svuotando il caricatore.