48 small
Un colpo di scena dopo l’altro, ma questo non è un romanzo. Lo svolgimento delle vicende qui raccontate ha assunto, nel corso di un trentennio, a volte il carattere proprio delle trame di un giallo, altre volte si èavvicinato alle iperboli dei legal-thriller, in certi passaggi ha manifestato l’anima maledetta del noir. A dispetto delle suggestioni dei fatti 48 small è, però, cronaca in presa diretta.
Cronaca che documenta i fatti di una complicata vicenda umana con istantanee del contesto che essa ha attraversato e dei meccanismi della giustizia che l’hanno contenuta.
Raccontare le indagini, difficili, scomode, inutili per alcuni, intorno alla morte del medico perugino Francesco Narducci, nei loro intrecci con i delitti del mostro di Firenze, è in fondo raccontare l’Italia e gli italiani con i loro comportamenti, i loro vizi, il loro mettersi in mezzo, il loro girarsi dall’altra parte. Non a caso Perugia è uno dei protagonisti palesi e occulti nello stesso tempo.
Raccontare quella che nasce come favola metropolitana e diventa in un tempo lunghissimo uno, due, tre, quattro, dieci inchieste è in questo testo un rincorrersi e lottare di due verità: quella giudiziaria e quella immaginata.