La diffamazione,la rettifica,la galera e le cause milionarie.
Il carcere per i giornalisti in caso di condanna per diffamazione è l’ultimo veleno di un pasticciaccio brutto che corrode la libertà dell’ informazione prodotta dai mezzi di comunicazione e la qualità dell’informazione ricevuta per diritto non sospendibile dai cittadini. E’ un problema, non il solo. E’ un aspetto e forse neppure il più pernicioso di una tenaglia che ora si prende un pezzo ora un altro e li sposta nella retroguardia. Nelle democrazie, invece ,l’informazione senza infingimenti, l’informazione che orienta,l’informazione che suscita partecipazione dovrebbe essere in prima fila. La pena detentiva in questi giorni è uno spauracchio agitato non solo perché c’è di mezzo la sorte giudiziaria di un collega condannato in quanto direttore responsabile di un giornale che ha pubblicato una notizia risultata non vera. E un paese che manda in galera un giornalista anche per un reato che pur a mezzo stampa non è un reato di opinione non è un buon paese. Read more…