Broletto:i delitti differiti di due compagne di scuola,insieme in tv.
Otto luglio 1996, un cascinale di Fratta Todina. 6 febbraio 2013, uffici regionali del Broletto, Perugia. Due giovani amiche, due compagne di scuola che hanno condiviso le cose più belle del’adolescenza , due ragazze che hanno cercato con determinazione e profitto, una loro via nella vita dei grande, muoiono- a distanza di diciassette anni- allo stesso allo stesso modo. Uccise a colpi di arma da fuoco, diventate movente nella mente di due uomini per meccanismi psicologici e psichiatrici completamente diversi. E il destino ha voluto che i due drammi tornassero ad essere storia comune lo stesso giorno in cui si compiva il secondo. Sugli schermi televisivi: la rievocazione di un fatto di sangue del passato per la prima donna,nella rubrica <<Vite a Perdere>> a cura di Alvaro Fiorucci per il “Buongiorno Regione” della Rai; la stringente, dolorosa attualità nell’informazione radiotelevisiva regionale e nazionale, per la seconda. Vite parallele senza tempo .Comunque insieme. Anna Cruciani,nata a Todi,laurea in giurisprudenza,praticante in uno studio legale di di Perugia venne ammazzata che non aveva bene trenta anni nella sua abitazione di campagna con due colpi di fucile da caccia. Daniela Crispolti nata a Todi, viene ammazzata dai colpi di una calibro 9 che è al posto di lavoro ,in un ufficio della Regione dell’Umbria e di anni ne ha fatti quarantasei. Anna e Daniela hanno frequentato, compagne di banco , alla scuola liceo classico Todi. Lo ricorda ancora la terza del gruppo Cinzia Buratti che adesso insegna all’Università. Un trio unito. Formidabile. Il dolore adesso è ancora più grande.Alle 7,40 del 6 febbraio 2013 “Buongiorno Regione” racconta che Enrico Cruciani ,69 anni , imprenditore agricolo uccide nel luglio del’96 la figlia Anna Cruciani poi va dai carabinieri << sono stato io l’ho fatto per disperazione, Anna soffriva troppo, era depressa, era prigioniera di un suo mondo di dolore e io l’ho liberata. Sono diventato un assassino ma per il suo bene >>. Viene assolto per infermità di mente. La moglie lo tiene con se:<< è un uomo buono che ha a speso la vita per me e per a mia figlia ,è stato un attimo di follia,lo capisco, lo perdono>>. Alle 13 dello stesso giorno le reti televisive e i telegiornali della Rai si collegano con Perugia: sui teleschermi scorrono le immagini del Broletto circondato e passano le prime ricostruzioni di una mattina di follia e della fine per mano assassina della giovane vita dell’amica di Anna. Ad uccidere Daniela è Andrea Zampi, un imprenditore delle formazione professionale che ha 43 anni e che uccide nello stesso ufficio della Regione anche la funzionaria Margherita Peccati che ha 61 anni ed è prossima alla pensione. Andrea Zampi fa altri quattro passi e si ammazza. Il suicidio dopo la strage. Secondo l’imprenditore quell’ufficio, quelle lavoratrici, hanno la colpa di non averlo abilitato per accedere a certi finanziamenti regionali. Andrea Zampi è malato.Ha problemi psichiatrici. Ha subito un tratttamento sanitario obbligatorio. Gli hanno revocato il porto d’armi ma poi gli hanno rilasciato l’abilitazione per il tiro sportivo. Ok dunque per il tiro al bersaglio avallato da due favorevoli diagnosi mediche.Abilitazione per ammazzare e per ammazzarsi. E il tgr delle 14 racconta nella stessa edizione la strage del Broletto e la lontana morte dell’altra amica nelle campagne di Fratta Todina.
ALLAN FONTEVECCHIA
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