Mafie e droghe:lo sballo val bene un binge drinking
L’Umbria consolida il suo peculiare andamento atipico dentro i movimenti più significativi del ricco mercato della droga, sempre più sinergico con quello del commercio e dello sfruttamento prevalentemente sessuale degli esseri umani, dove convergono gli interessi delle mafie italiane e straniere: ‘ndrangheta,camorra mafia , clan nigeriani, gruppi albanesi, rumeni,est in genere che detengono risorse e capacità per sviluppare enormi profitti e accumulare risorse finanziare ingenti con le quali penetrare l’economia cosiddetta pulita. La Commissione del Consiglio Regionale dell’Umbria che si occupa di criminalità organizzata e di tossicodipendenze ha svolto una serie di audizioni per analizzare aggiornare la situazione attraverso quello che è successo negli ultimi tre anni. In sintesi: ci sono una stabilizzazione del numero di morti per droga e un incremento generico delle dipendenze e del mercato delle diverse sostanze.I dati sulle morti per overdose- riferiti in una nota- si sono stabilizzati nel tempo (sono state 26 nel 2011 e 24 nel 2012) e sul territorio (la provincia di Terni ha lo stesso tasso di mortalita’ di quella di Perugia, avendo meno decessi ma anche un numero inferiore di abitanti). I decessi riguardano prevalentemente soggetti di eta’ compresa nella fascia 30/40 anni. Molte overdose non sfociano nella morte del soggetto grazie all’intervento del 118, che nel 2012 ha effettuato 167 interventi, salvando la vita a decine di persone. L’eroina e’ la droga che provoca piu’ decessi (il 63 per cento dei quali riguarda residenti in Umbria e l’8 per cento cittadini senza fissa dimora ed emarginati), anche perche’ viene miscelata con altre sostanze. Anche il consumo e’ cambiato: non piu’ consumo di droga come rito collettivo ma individuale; questo viene dimostrato dai luoghi in cui vengono rinvenute le vittime, nelle proprie case, in auto o in albergo. Modifiche si registrano anche dal lato dell’offerta, che e’ molto aumentata e si caratterizza ora per spacciatori che spesso sono anche consumatori, cosa che li rende privi di controllo e senza alcuna regola anche per le regole del crimine”. Per il consumo di droghe da parte dei giovani, l’Umbria e’ a livelli di allarme nazionale, con una tendenza al consumo di sostanze molto forte tra i giovani, sempre leggermente al di sopra della media nazionale, sia per le sostanze stupefacenti, che per fenomeno del “binge drinking”, cioe’ quella modalità’ compulsiva di bere più’ sostanze alcoliche in breve tempo con effetti che portano alla ebbrezza immediata e alla perdita di controllo. A Perugia si e’ radicato un sistema criminale, formato da gruppi stranieri e italiani, che gestiscono il traffico e lo spaccio. Non c’e’ un controllo mafioso del territorio come avviene in altre realtà’ territoriali ma lo spaccio si intreccia col riciclaggio del denaro e con lo sfruttamento della prostituzione. La situazione non e’ disperata ma non va sottovalutata, dato che dal post sisma del 1997 si e’ andata sempre consolidando. Spesso l’Umbria viene individuata come una piazza centrale nel traffico e nel consumo della droga, ma questo avviene – e’ stato sottolineato nell’audizione – soprattutto perché le altre Regioni non forniscono dati attendibili e credibili su consumi e casi di morte da overdose.