Piccola storia criminale:dai Marsigliesi, alla Magliana, a Trevi
E’ un attempato imprenditore che si appresta a passare la mano agli eredi,ma tiene duro nel saper gestire i derivati dalla sua importante biografia criminale. Del resto la biografia è personale e incedibile. E la sua è una vita da raccontare, una vita che ci racconta, insieme alla sua, spezzoni di storie del delinquere ai livelli alti che hanno caratterizzato lo scorre dei decenni nel nostro poaese. L’attempato imprenditore nella discreta e tranquilla Trevi è tornato alla ribalta della cronaca perché gli hanno sequestrato beni di varia natura del valore, come sta scritto nella fattura antimafia dello Stato, intorno ai 700.000 euro. Un pacchetto di tre immobili, un terreno con piscina ed una impresa edile. Il provvedimento è del Tribunale di Perugia che ha autorizzato il sequestro qualificandolo- come richiesto dal Questore- tra le misure di prevenzione a contenuto individuale e patrimoniale. Provvedimento previsto dal testo unico antimafia del 2011.I giudici infatti hanno valutato sussistente e attuale la pericolosità sociale del soggetto che secondo gli inquirenti ha una carriera criminale lunga 46 anni, ha collezionato 66 condanne definitivi e con la Giustizia ha altri conti da definire. E sempre secondo gli inquirenti questa lunga attività tra i reati gli ha fornito le risorse per campare e forse anche per spassarsela. Per arrivare alla confisca hanno lavorato gli uomini della Squadra Anticrimine della Polizia di Stato e il Gico della Guardia di Finanza. I beni verranno affidati in gestione, lui non si può allontanare da Trevi intanto per 5 anni: aveva ed ha rapporti con ambiente che hanno oltrepassato la soglia del rischio. Amicizie pericolose. Sono proprio le amicizie e le complicità a fare di questa operazione trevana un’operazione tanto singolare quanto illuminante. Bene, il nostro attempato imprenditore è stato indagato per furti,rapine e truffi. E’ stato sospettato di traffici con la droga, di aver spacciato soldi falsi e di aver emessi assegni a vuoto. Immenso il campo d’azione:Roma,Latina,Civitavecchia,Rieti,Viterbo,Terni, Perugia,Spoleto, Montepulciano,Firenze, Brescia Alessandria e San Remo. Nel 1985 ,finito in un’inchiesta per sequestro di persona e di omicidio, ma è stato assolto. I decenni malavitosi sono stati così ricostruiti: anni ‘60 e ‘70 scorribande con la criminalità romana;anni ’80 sospetta vicinanza ai francesi del clan dei Marsigliesi ; 1993, eccoci all’immancabile Banda della Magliana. Sono indagini che lo avvicinano ai grossi calibri: Renato De Pedis ,il capo, sospettato di sapere tutto del sequestro irrisolto di Emanuela Orlandi,sepolto in Sant’Apollinare, mistero dentro altri misteri. E poi il cosiddetto cassiere della banda della Magliana il potente Enrico Nicoletti ( più volte sentito per le indagini sull’omicidio del giornalista Mino Pecorelli che fino all’assoluzione hanno coinvolto tra gli altri Giulio Andreotti) e poi il faccendiere Flavio Carboni, figura o persona nella quale spesso la magistratura italiana si è imbattuta quando è andata a guardare tra gli affari sporchi del paese. Insomma anche per tutte queste frequentazioni l’imprenditore riparato a Trevi è stato considerato socialmente pericoloso e visto che c’era un abisso tra redditi ,attività e beni accumulati (neanche lui avrebbe saputo spiegarne la provenienza legittima delle risorse necessarie per mettere insieme il gruzzolo) gli è stato sequestrato il patrimonio. Per altro intestato ad un familiare. Intestazione fittizia, dicono gli investigatori. Adesso i 3 immobili,la piscina, il terreno e le altre sostanze verranno assegnate dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione dei beni confiscati ai mafiosi, ad enti e associazioni in grado di restituirli alla collettività attraverso servizi, attività di promozione sociale , nuovi posti di lavoro.