La mafia nigeriana e il controllo del traffico delle droghe
E’ considerato il numero due dell’organizzazione,ma l’hanno arrestato come un novizio del crimine. E’ stato lui, infatti, ad andare incontro ai suoi inseguitore. La polizia che gli dava la caccia da parecchi mesi l’ha bloccato quando quando ha tentato di rinnovare il permesso di soggiorno di cui era titolare. Comuque anche se è stato preso come un pivello,la banda di cui fa parte ha spessore e capacità criminali elevate. o quantomeno aveva. Questa organizzazione era in gran parte caduta sotti i colpi di un’inchiesta della squadra mobile della Questura di Perugia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia il 21 maggio 2014: 37 ordinanze di custodia cautelare, 54 persone indagate dal pubblico ministero Manuela Comodi, arresti in Umbria Lazio,Lombardia,Campania,Piemonte ,Veneto. Una comp’lessa struttura composta da soggetti nigeriani che movimentava ogni mese chili di cocaina e di eroina dal sudamerica , dal Pakistan e dall’Afganistan, attraverso le rotte del narcotraffico inglesi,spagnole e olandesi. Alcuni paesi dell’africa basi per lo stoccaggio della droga.D Una filiera criminale, dal produttore al consumatore, controllata esclusivamente da nigeriani. E’ indagando su questa organizzazione che ora se ne sa di più sulla strutturazione delle cosche tribali della Nigeria che costituiscono una delle mafie più potenti e richche per la gestione del traffico degli stupefacenti e lo sfruttamento della prostituzione. E’ risultato evidente che il traffico degli esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione hanno rappresentato lo stadio primotivo e di incubazione con una forte,rapida, violenta oaccumulazione di capitali reinvestiti nell’acquisto della droga. Un’accumiulazione primaria incanalato verso business molto più redditizi. Con ampi margini di profitto da reinvestire prevalentemente in attività immobiliari in NIgeria.Il tgr dell’Umbria ha rececentemente pubblicfato una indedita fotografia della mafia nigeriana. Eccone alcunbi tratti significativi. Il marchio della tribù di provenienza permette loro di trattare direttamente con i cartelli colombiani che gestiscono la coca e con i pakistanti e gli afghani che produco eroina. Caratteristica che li rende i grossisti del mercato, anche in umbria dove al dettaglio vendono solo droghe leggere. Non si alleano con nessuno, ma vendono a chiunque, per poi reinvestire in attività al limite della legalità senza che i proventi tornino in africa. Dal continente di origine invece arrivano i corrieri, ovulatori che possono traspostare anche più di un chilo di droga a testa, conviti a collaborare dopo feroci riti tribali. Proprio la ferocia è uno degli elementi che contraddistingue la mafia nigeriana, usata in passato soprattutto nel business della prostituzione, il busness illegale che ha fatto arricchire i nigeriani ma oggi messo da parte per attività più¹ remunerative, come quella di grossisiti della droga.