Dalla terra di mezzo all’uomo in mezzo: iperbole della modernizzazione della criminalità
Due inchieste attuali utilizzate per l’ iperbole di un surreale confronto tra mezzi di guadagno illecito ci danno , con una buona approssimazione, la misura di come il crimine potrebbe evolvere verso nuove forme e come attraverso Internet diventare potente ,internazionale, difficilmente penetrabile. Basta un click che sia moltiplicato nella maniera più opportuna da decine di computer sparsi per il mondo. Il crimine cibernetico sa colpire, stendere reti complesse di complicità, mettere insieme professionalità , ottenere guadagni rapidi e ingenti con sistemi che appaiono propri di un pianeta diverso da quello pur contemporaneo dell’altra inchiesta che qui ci interessa citare ovvero “mafia capitale”, quella delle mazzette e degli appalti taroccati alle cooperative sociali. L’altra, ovviamente, è quella di oggi, quella del cyber crime, quella della Polizia delle Comunicazioni di Perugia, coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini, con 62 ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Alberto Avenoso e eseguite in Spagna, Polonia, Regno Unito, Belgio, Georgia, Turchia , Camerun e Nigeria. La prima ,quella delle tangenti ai politici, è stata chiamata anche indagine sulla “terra di mezzo”. La seconda, quello di oggi, si chiama “uomo in mezzo”. E’ un caso. Un caso buono per la nostra iperbole, l’iperbole intorno alle possibilità di evoluzione della forma delle attività criminali. Read more…