Umbria: continuità delle forme mentre gli affari sporchi fanno interagire i gruppi criminali italiani e stranieri
Sostanzialmente continuità. Sostanzialmente il rafforzamento di tendenze criminali evidenti da un quindicennio. Sostanzialmente gli stessi protagonisti sulla scena percorsa da una macchina della giustizia che dovrebbe dare risposte ad una popolazione di molto superiore a quel milione di presenze che si possono collocare in Umbria. Continuità?Si continuità come ha spiegato al Tgr della Rai il Procuratore Distrettuale Antimafia Luigi De Ficchy dicendo sostanzialmente che la presenza delle mafie data ormai trenta anni, che il grosso delle migrazioni dal sud è arrivato con gli appalti per la ricostruzione dopo il terremoto del 1997, che le forze dell’ordine prevalentemente intervengono su notizia di reato perché non hanno risorse per tirare su un argine che blocchi le infiltrazioni di capitali sporchi. Non ci sono insediamenti stabili-ha detto De Ficchy- ma c’è una grande lavanderia di soldi che si trasformano in proprietà agricole, turistiche e commerciali .E nella possibilità di aggredire con offerte al ribasso i rischi appalti della sanità. E oggi aprendo l’ano giudiziario il presidente della Corte d’Appello Giancarlo Massei , riprendendo le parole del Procuratore Generale Claudio Costaiola, ha detto senza giri di parole che c’è da prendere atto di un incremento delle attività criminali di gruppi stranieri in quei settore ormai tradizionale e che da tempo destano preoccupazione: il mercato delle droghe, l’immigrazione clandestina, il traffico degli esseri umani finalizzato allo sfruttamento della prostituzione. Negli stessi settori cominciano a farsi vivi e a prendere consistenza gruppi criminali locali. Gli stessi che alle organizzazioni mafiose offrono logistica ed altre sostegni. Insomma se c’è un fenomeno nuovo del quale dar conto riguarda le interconnessioni tra le diverse matrici criminali di diversa origine territoriale. E poi ci sono le avanguardie. Da questo punto di vista niente di nuovo , se non un peggioramento a fronte di un forte e duro lavoro di contrasto. Per il traffico degli stupefacenti è record nazionale il numero degli stranieri denunciati. In rapporto alla popolazione l’Umbria e al primo posto in Italia. Il mercato delle droghe è florido perché i prezzi sono bassi perché ci sono più gruppi in lotta tra loro per controllarlo. E a far marciare con affanno la macchina giudiziaria ci sono- oltre alle carenze di organici, magistrati e impiegati, il presidente Massei sono la popolazione che è molto più consistente di quella censita per via degli studenti delle due Università, Italiana e Stranieri, la competenza ad occuparsi di tutte le inchieste che vedono coinvolti magistrati romani, il dover decidere sulle presunte violazioni dei tempi del giusto processo per i ricorsi presentati alle magistrature del Lazio. E , ricorda ancora Costaiola, c’è pure la prescrizione a vanificare spesso la domanda di giustizia. Prescrizione che finisce con l’essere sinonimo di impunità.