I soldi della ‘ndrangheta e il nucleo Ugeco
C’è una fase due delle indagini sui soggetti condannati per reati attinenti gli affari delle mafie che deve essere intensificata perché il colpo alla criminalità organizzata di cui questo secondo momento investigativo è conseguenza sia ancora più duro. Sono le indagini sui patrimoni che tali condannati hanno accumulato, nascosto, camuffato con l’aiuto dei prestanome. Seguendo questa via- lo ha reso noto recentemente il procuratore generale di Perugia Fausto Cardella- che la Guardia di Finanza ha potuto sequestrare per poi confiscarli e restituirli alla comunità beni per oltre un milione di euro riconducibili a un pregiudicato residente ad Ancona e condannato nel 2011 per essere uno dei capi delle cosche della ‘ndrangheta reggina che controllano il traffico della cocaina sul versante ionico della Calabria.Il boss dal carcere aveva continuato a gestire gli affari di famiglia: trasferimento di capitali in Bulgaria, investimenti di varia natura, attività di compravendita di immobili. Beni che ora sonio stati rintracciati e sequestrati. Determinante- ha detto tra l’altro Fausto Cardella- il ruolo del pool interforze UGECO creato e diretto dallo stesso Cardella: una struttura di coordinamento concentrata sui patrimoni della criminalità organizzata. E’ un nuovo strumento di contrasto alle infiltrazioni di tipo mafioso sulle quali ora ha il predominio la ‘ndrangheta.Alto il rischio dell’inquinamento dell’economia. Come risulta da un recente dossier parlamentare. Read more…