Archivio: una bambina e venti ore di buio.
Alle 20 del 2 gennaio 1989 i telegiornali passano una notizia in arrivo dall’Umbria che è una frustata all’ansia di un paese che ha cinque persone ostaggio chissà dove della criminalità organizzata . Non si sa che fine faranno l’imprenditore Marzio Ferrini di Brindisi, il giovane Cesare Casella, preso a Pavia e portato sull’Aspromonte, Carlo Celadon di Vicenza , Silvana Dall’Orto di Reggio Emilia , e Ottaviano Pronesti di Gioia Tauro. in cambio dei quali la ‘ndrangheta e l’anonima sarda chiedono riscatti miliardari.La notizia che arriva dall’Umbria parla della scomparsa di una bambina che nel pomeriggio giocava nel cortile del casolare appena restaurato dai suoi genitori, due professionisti di origini campane , nella campagna di Porano, nell’orvietano.Si teme una disgrazia : ma quanto si può essere allontanato e verso quali pericoli può essere andato quell’esserino che ha appena due anni e mezzo? Con il passare delle ore prende corpo un’altra ipotesi: sequestro di persona. Sono anni di rapimenti quotidiani. La famiglia non ha ricevuto richieste, ma non vuol dire ipotizzano gli investigatori mentre decine di volontari, pompieri e forestali battono le campagne intorno. La famiglia è benestante, ma non ricchissima, ma non vuol dire , potrebbe contare sugli amici.Passa la notte e cresce la paura. E’ giorno quando si teme che un allontanamento inconsapevolmente volontario non sia una buona ipotesi anche se è a questa che si attacca la speranza della mamma, del papà, di tutti coloro che partecipano alla generosa mobilitazione generale. La cercano ancora tra la nebbia che da giorni impasta il panorama, ma il campo adesso è dei i migliori investigatori del settore kidnapping perché è il loro intervento che anche alla Procura della Repubblica sembra più appropriato. Read more…