Umbria : Aumentano gli affari della ‘ndrangheta mentre la mafia nigeriana guadagna punti.
Non c’è un radicamento significativo- sociale e culturale- ma da tempo le mafie puntano sull’ Umbria. E questa marcia per l’ insediamento è aiutata dall ’assenza di una criminalità locale strutturata e competitiva , Poi c’è la crisi economica aggravata dal Covid-19: è una situazione che favorisce l’infezione da capitali sporchi. L’edilizia è al momento il settore più esposto e permeabile. Ma c’è anche il turismo che è in ginocchio. Come tante altre medie e piccole imprese di altri settori. Un aiuto le cosche lo hanno anche dai carceri di Terni e Spoleto con i detenuti al 41 bis e alla sorveglianza speciale.‘Ndrangheta e camorra sono in prima linea, ma elementi di particolarità in questa regione li presenta la mafia nigeriana che ha accresciuto il suo potere sul mercato della droga consolidando contemporaneamente le quote di controllo sull’altrettanto ricco traffico degli esseri umani finalizzato allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro clandestino. Con preoccupanti aspetti rituali che ne aumentano gli aspetti violenti con i quali si impongono.
Il più recente rapporto che la direzione Investigativa antimafia ha inviato al parlamento descrive la situazione che segue.
“Le manifestazioni criminali più evidenti a Perugia sono comunque collegate al settore degli stupefacenti, gestite, prevalentemente, da gruppi di origine nigeriana, albanese e del Maghreb. I nigeriani curano innanzitutto l’arrivo a Perugia dell’eroina mentre gli albanesi si occupano della cocaina. Lo spaccio al dettaglio verrebbe gestito per lo più da maghrebini. La comunità nigeriana, in aumento nel capoluogo umbro, se per una parte è ben integrata nel contesto sociale, dall’altra annovera componenti che si sono ritagliati spazi criminali nel settore della droga, con un forte ricorso ai cosiddetti corrieri rieri ovulatori. La città di Perugia costituisce, per i sodalizi criminali di origine nigeriana, una piazza importante per lo smercio di droga […]. Il territorio umbro sarebbe utilizzato, quindi, anche come base per l’approvvigionamento di stupefacente da avviare verso altre regioni. A testimoniare gli interessi dei gruppi nigeriani nella tratta di esseri umani e nello sfruttamento e la riduzione in schiavitù, si richiama l’operazione “Nigerian Cultism” eseguita dalla Polizia di Stato l’11 luglio 2019, che ha portato all’arresto di 8 cittadini nigeriani, responsabili del reclutamento e dello sfruttamento di diverse donne della stessa etnia. Quest’ultime, minacciate ed assoggettate, anche psicologicamente, attraverso le ormai note pratiche “voodoo”, erano costrette a corrispondere il provento delle attività di prostituzione quale rimborso delle spese sostenute per il viaggio dalla Libia all’Italia. Tra i membri dell’organizzazione vi era anche il capo ( ibaka) della locale confraternita cultista “SUPREME EIYE CONFRATERNITY”. Più di recente, è stato rilevato anche un inedito tentativo di inserirsi nelle piazze di spaccio perugine da parte di cittadini tanzaniani […] L’organizzazione, ben strutturata e con compiti definiti per ogni membro, vantava proiezioni in varie nazioni in grado di immettere sul mercato italiano consistenti quantitativi di eroina, cocaina, MDMA e marijuana. Le indagini, iniziate nel 2012, hanno portato all’arresto, complessivamente, di circa 150 soggetti (di varie nazionalità tra cui italiani, tunisini e tanzaniani) e di sequestrare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (oltre 230 chili di eroina, 20 chili di cocaina, 2 chili di Mdma e quasi 15 chili di marijuana) per un valore di vendita al dettaglio stimato in circa 40 milioni di euro “. Con l’africa fanno buoni affari anche gli italiani. Ad esempio con quello che è stato scoperto nello scorso marzo dai carabinieri. Le investigazioni hanno accertato come l’associazione, con base operativa nei pressi di Perugia, rigenerasse pannelli fotovoltaici ritirati come rifiuti speciali dismessi da numerosi parchi solari sul territorio nazionale, per poi munirli di documenti falsi e rivenderli nei Paesi del Nord Africa: in Senegal, Burkina Faso, Nigeria, Marocco, Mauritania, Turchia e Siria. Tra i 44 indagati, 6 italiani (4 uomini e 2 donne) ed 1 marocchino, ritenuti i promotori ed organizzatori del sodalizio, sono stati arrestati. Altri 8 sono stati sottoposti all’obbligo di dimora, 3 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e 2 a misure interdittive. Sono state inoltre sequestrate numerose aziende, per un valore di alcune decine di milioni di eurooni
Per le mafie italiane nella provincia di Peru giaè stata rilevata, la presenza di soggetti collegati alle ‘ndrine calabresi GIGLIO, FARAO-MARINCOLA1671, MAESANO-PANGALLO-FAVASULI e SCUMACI. L’operatività di tali compagini è stata confermata anche nel semestre in esame, in relazione al traffico di stupefacenti ed alle estorsioni, nonché in ordine ad attività di riciclaggio”. In passato più attiva la camorra : l cartello dei casalesi, i Fabbrocino , i Terracciano ed altre famiglie. La ‘ndrangheta si è fatta avanti anche con il clan potentino Martorano- Stefanutti […] Il territorio umbro è oggetto anche di reati predatori, come furti in abitazione e nei centri commerciali, nonché rapine, molto spesso ad opera di soggetti criminali originari dell’est Europa, soprattutto albanesi e rumeni, ma anche di siciliani e nomadi che si spostano dal Lazio, per attuare forme di pendolarismo criminale […]n ella provincia è stata […] Arresti hanno colpito le ‘ndrine calabresi i GIGLIO, FARAO-MARINCOLA, MAESANO-PANGALLO-FAVASULI e SCUMACI. Più recentemente quelle che fanno capo ai MANNOLO, ZOFFREO e TRAPASSO di San Leonardo di Cutro (KR) e […] COMISSO di Siderno (RC). Le indagini hanno messo in luce gli interessi delle cosche calabresi in Umbria, sia in relazione al traffico di stupefacenti, alle estorsioni e al porto abusivo di armi (anche da guerra), che in ordine ai rapporti illeciti con professionisti e manager, alcuni dei quali ritenuti punti di riferimento delle organizzazioni criminali ai fini del riciclaggio […] Questi, in territorio umbro, attraverso stabili collegamenti con la casa madre avevano, d’intesa con trafficanti albanesi, organizzato un lucroso traffico di stupefacenti, interferito nell’esecuzione di lavori edili attraverso minacce ed attività estorsive, rendendosi responsabili di una serie di reati di natura contabile ed economico-finanziari che avevano come obiettivo frodi ai danni del sistema bancario. Scendendo nel dettaglio delle frodi al sistema bancario, queste venivano realizzate attraverso la costituzione di società, talvolta intestate a prestanome o a soggetti inesistenti. Un business che ha visto il coinvolgimento anche di soggetti contigui alla ‘ndrangheta vibonese e che ha consentito al sodalizio di realizzare cospicui guadagni in danno di istituti di credito ed operazioni di riciclaggio anche verso l’estero in particolare verso la Repubblica Slovacca […] Contemporaneamente agli arresti degli affiliati ai Comisso è stato eseguito il sequestro preventivo di beni per circa 10 milioni di euro, consistenti in società, appartamenti e terreni localizzati in Umbria, Calabria, Lazio e Lombardia. Più recentemente sul teatro perugino ha fatto la sua comparsa anche la cosca ALVARO ddi Sant’ Eufemia di Aspromonte , […] DI SANAlvaro o Un accenno va poi fatto – per l’importanza che assume in questo contesto – all’operazioni conclusa dalla Polizia di Stato il 25 febbraio 2020, denominata “Eyphemos”. In particolare la Polizia ha dato esecuzione, a Perugia ed in altre città italiane, ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria1684 nei confronti di 65 soggetti, organici ad una struttura associativa di ‘ndrangheta, che operava funzionalmente alle dipendenze del locale di ‘ndrangheta di Sinopoli (RC), a sua volta facente capo alla cosca ALVARO di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Loro fiduciari si sono interessati con il subappalto ai lavori per la realizzazione della rete della fribra ottica . Al passo con tempi, ovviamente.
La provincia di Terni sembra destare meno interesse . Sono stati smantellate bande specializzate in rapine , organizzazioni criminali che monopolizzavano lo spaccio della droga e il traffico degli esseri umani. Molti ridotti in schiavitù. Alcuni sodalizi cri minali hanno un carattere multietnico con compiti divisi per etnia. Come nel caso di quella disarticolata con 19 arresti . Molti italiani e diversi marocchini. I marocchini tenevano acquistavano a Roma e smerciavano ai pusher locali. Controllati poi dagli italiani. Un poliziotto dava una mano anche a non farsi cogliere in flagrante. E’ la mala che và.