-“100 delitti”-il giornalista Carmignani: il mosaico della memoria ; la criminologa Bolzan: la nostra storia
La storia criminale dell’Umbria che ci racconta Alvaro Fiorucci mostra una terra che per tante attività criminali ha un ruolo di “transito”, ma alla fine, svela qualcosa della nostra società.Tutti i casi che l’hanno resa tristemente nota, infatti, sono casi che hanno avuto un elevato interesse mediatico e certamente la storia di Meredith Kercher, nel panorama recente, ne è l’esempio perfetto.Il merito di Alvaro, in questo suo lavoro certosino, è quindi quello di averci fornito una prospettiva differente, molto più ampia rispetto a ciò su cui convenzionalmente i media si sono concentrati, restituendoci l’immagine di una terra che è “riservata” per ciò che concerne tante forme di criminalità che pure, invece, ne hanno segnato la storia.Proprio come la storia del Mostro di Foligno ha segnato la mia scelta professionale.( dalla prefazione a “100 delitti-l’Umbria in mezzo secolo di cronaca italiana” )
Italo Carmignani
Questo è il racconto di una colossale rapina. E certo, si dirà, visto che il libro parla di cronaca nera, di crimini e misfatti, di assassini e spacciatori, di bande, di amori violenti e crudeli, di sangue e sudore. Ma non del tutto, perché vittima del colpo letterario non è una banca o una cassaforte, non è il cartello della droga o un capo mafioso, bensì la storia. Quella delle persone, delle gesta, delle memorie e dei fatti finiti sulla carta dei giornali o negli obiettivi delle telecamere. Vicende poi trasmesse dai tubi catodici delle tivù o stampate nelle pagine bagnate dalle dita per sfogliarle meglio. Episodi, però, durati troppo poco o confusi nelle pieghe di mille processi, per restare fermi e nitidi nel ricordo. Quindi, più che una pura e semplice razzia di vicende, consegnate ai posteri nella loro percezione migliore, ovvero quella direttamente collegata alle carte delle investigazioni, la missione criminal-semantica ha un obiettivo nobile e trascende il male perché ricompone quei frammenti sottraendoli al deserto della dimenticanza.( dalla prefazione a “100 delitti-l’Umbria in mezzo secolo di cronaca italiana” )