Il falso brasiliano di Foligno, il volo con il procuratore e la strage di Bologna
Fecero finta di niente anche la notte del 16 febbraio 1981, quando lo arrestarono per un furto di mobili antichi e di una pala d’altare. Eppure, il nome, Roberto Da Silva, 24 anni, nato a Rio De Janeiro, e l’attività, commerciante di oggetti d’antiquariato, erano coperture della quale almeno tre dirigenti della polizia furono sospettati di sapere che un’altra persona, ricercata per tentato omicidio. Forse sapevano e lo favorirono dandogli anche il porto d’armi. Sotto inchiesta giurarono di essere all’oscuro del taroccamento e le indagini si arenarono sui loro dinieghi. Come più avanti negli anni per due preti, una suora e un militare, fu solo una brutta parentesi l’arresto per averlo aiutato a Reggio Emilia , sua città natale. Nel 1976 aveva lasciato il Brasile ed era arrivato in Italia. Si era stabilito a Foligno, con quella identità di fantasia, protetto dallo schermo di complicità impensabili. Furono infatti anni di assoluta tranquillità quelli trascorsi all’Albergo La Nunziatella. Read more…