1982: Storia di un sequestro e della voce del telefonista.
Presero il telefonista, ma quando la sua voce venne messa a confronto con la registrazione della richiesta di 5 miliardi per il riscatto, cadde l’indizio che doveva incastrarlo: si era operato alle corde vocali, erano saltati i parametri della comparazione; non c’era altro da fare, lo rimisero in libertà. Anche per questo il rapimento di Ettore Petrini, industriale della pasta, “Spigadoro” il marchio di fabbrica, è un delitto senza colpevoli. Un cold case giudiziario. Sono le 19 del 15 ottobre 1982, Ettore Petrini, 34 anni, figlio di Carlo imprenditore di punta, presidente degli industriali perugini è sulla sua Golf bianca. Uscito dallo stabilimento di Bastia Umbra, è diretto a Perugia. C’è una cena tra conoscenti, è atteso per le 20. Lo aspettano anche quattro o cinque banditi che a un incrocio gli vanno addosso con una grossa cilindrata: bersaglio centrato, incidente simulato e utilitaria dell’obbiettivo scaraventata nel fosso della frazione Santa Lucia. In quel momento in Umbria c’era un solo precedente: Guido Freddi, 13 anni, rapito di notte a Valfabbrica, sul portone di casa. Read more…