Paolo Bellini :da Foligno a Bologna per la strage del 2 Agosto ?
Paolo Bellini, 68 anni, ex terrorista di Avanguardia Nazionale, con la condanna di oggi all’ergastolo è, in attesa degli altri gradi di giudizio, formalmente tra gli esecutori della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 nella quale morirono 85 persone. A Foligno dove è vissuto sul finire degli anni ’70 con la falsa identità di Roberto Da Silva commerciante d’arte e di antiquariato c’è ancora chi se lo ricorda ; brasiliano di Rio DE Janeiro , 24 anni, dinamico, buone amicizie, residenza stabile all’Albergo La Nunziatella che allora dava un certo tono, due brevetti da pilota in un attimo E i voli sull’Umbria e sula Toscana con a bordo il procuratore di Bologna Ugo Sisti. La responsabilità della bomba dopo 41 anni e 76 udienze la condivide con i definitivi Giusva Fioravanti, Francesca Mambro ( due ergastoli) e Luigi Ciavardini ( 30 anni) e con un altro neofascista Gilberto Cavallini che definitivo non è perché ha affrontato un solo grado di giudizio ed è stato condannato al massino della pena. I primi quattro terroristi appartenevano ai Nar, i Nuclei Armati Rivoluzionari da loro fondati . Paolo Bellini, stava con Avanguardia Nazionale di Stefano delle Chiaie. Il falso brasiliano era finito nel mazzo dei sospetti già nel 1992, ma poi le indagini sul suo contro vennero messe da parte. Il suo nome e il suo ruolo sono tornati in primo piano, recentemente con l’avocazione delle indagini sui mandanti della strage da parte della Procura Generale emiliana che ha disegnato uno scenario eversivo che vede Licio Gelli (il capo della loggia P2) , Umberto Ortolani (banchiere ), Federico Umberto d’Amato ( capo degli affari riservati del ministero degli interni) e Mario Tedeschi (giornalista e politico di destra) come mandanti del più grave attentato del dopoguerra . Niente processo per loro, sono da tempo deceduti. Non è stato chiarito fino in fondo se per la latitanza a Foligno di Paolo Bellini abbia sfruttato in proprio le sue doti mimetiche o abbia avuto delle complicità indicibili nelle istituzioni. Sta di fatto che apparati dello stato fecero finta di niente anche la notte del 16 febbraio 1981, quando lo arrestarono per un furto di mobili antichi e di una pala d’altare. Eppure, la vera identità di Roberto Da Silva era nota ad almeno tre dirigenti della polizia che sapevano che quello era ricercato per un tentato omicidio. Sotto inchiesta giurarono di essere all’oscuro del taroccamento dell’identità e le indagini si arenarono sui loro dinieghi. Intanto a Paolo Bellini fu rilasciato il porto d’armi Due preti, una suora e un militare, furono anche arrestati per averlo aiutato nella sua città natale, Reggio Emilia. Solo una brutta parentesi per loro. Pagina girata rapidamente . Nel 1976 aveva lasciato il Brasile ed era arrivato in Italia. Si era stabilito a Foligno, con quella identità di fantasia, protetto dallo schermo di complicità impensabili. Nelle carte dell’accusa c’è anche l’ipotesi che proprio con la falsa identità brasiliana costruita a Foligno e con un complice delle ruberie antiquarie abbia pernottato vicino alla stazione bolognese nei giorni precedenti il massacro. La difesa dell’ex avanguardista nero: Sono innocente, quel giorno non ero neppure a Bologna. La presenza di Paolo Bellini in quella zona è testimoniata inoltre dal riconoscimento fatto dalla ex moglie in un fotogramma impresso dalla telecamera di un turista poco prima dell’eccidio. L’ex avanguardista nero a Foligno non aveva destato sospetti. Aveva anche regolarizzato la sua posizione di immigrato. Si era fidanzato e alla ragazza prometteva il matrimonio. Iscritto all’aeroclub locale aveva facilmente conseguito due brevetti da pilota. La sua vera verrà scoperta attraverso le impronte digitali nel 1982 durante un processo d’appello per 13 furti. Un uomo dunque che entra ed esce dai misteri italiani come un avventore dalla porta girevole di un albergo. Che non è La Nunziatella di Foligno
Gentile dott Fiorucci usciranno libri nuovi sulla strage di Bologna??grazie?!!
Probabilmente sì, ma no ho notizia di uscite imminenti.
FORSE, LA VERITA’ DEVE ESSERE ANCORA DEFINITIVAMENTE SCRITTA.