B.R.: le iniziali che trasformarono il rapinatore in brigatista
In fondo alla mezza paginetta con la quale chiede un miliardo di lire per evitare una strage c’è la sigla “B.R”. Brigate Rosse? No, semplicemente le iniziali del suo cognome e del suo nome, ma ci vorrà del tempo per leggerle nella maniera giusta. La minaccia funziona e il latore del messaggio esce dalla banca con un acconto di 148 milioni. Il resto glielo consegneranno più tardi, nel posto concordato, senza far parola con la polizia: se qualcosa va storta i suoi complici completeranno il lavoro facendo saltare in aria l’intera filiale. Tutto gli va storto: lo arrestano mentre si allontana a piedi dal centro storico con il fagotto di banconote che gli avrebbero dovuto assicurare un futuro se non da ricco, da tranquillo benestante questo sì, stretto sottobraccio. È l’avventura fiorentina di un cinquantenne che ai primi degli anni ottanta del secolo scorso è sui giornali in qualità di “rapinatore solitario di Foligno”. C’è finito con un certo rilievo perché il fatto viene assunto a paradigma dall’ insicurezza diffusa in quel periodo storico dalle azioni terroristiche. Read more…