Sei mesi nel buio: in Umbria 43 persone scomparse nel nulla.
In Umbria i primi sei mesi del 2022 hanno inghiottito 43 persone delle quali si è persa ogni traccia. Questo in base al rapporto dell’Alto Commissariato nel quale è scritto che le denunce di scomparsa sono state 130 e che di queste 87 hanno avuto il ritrovamento come epilogo, una percentuale pari al 66,92 per cento. Le 43 persone ,il 33,08 per cento, che mancano all’appello, che non sono state ritrovate , che non sono tornate a casa, che fine hanno fatto? Dove sono? Perché sono diventate dei fantasmi? Un fenomeno complesso al quale l’analisi generale contenuta nel più recente report del Commissariato per persone scomparsa, cerca di dare un a risposta. Intanto il recente passato in Umbria. Nel 2021 da gennaio a novembre, scompaiono 64 persone, di cui 53 minorenni, dei quali 4 italiani e 49 stranieri, su 189 denunce di scomparsa. Sono 125, complessivamente, le persone ritrovate. Nei tre anni dal 2019 al 2021, il totale delle persone ritrovate segna 397, mentre ne rimangono all’appello 92. Le denunce di scomparsa erano state 489 .In questi tre anni gli italiani scomparsi in Umbria sono stati 262, di cui 241 ritrovati e 21 da cercare. Nel 2021 sono 27 le denunce di minorenni scomparsi in provincia di Terni mentre in quella di Perugia si contano 83 denunce. Nel primo semestre 2022 sono state 9.599 le denunce di scomparsa, cui corrispondono 5.054 ritrovamenti (pari al 52,34%) e 4.575 denunce ancora attive (pari al 47,66%). Dei 5.054 ritrovamenti, 76 hanno riguardato persone decedute, pari all’1,5%. Nel primo semestre del 2022 la categoria più coinvolta si conferma quella dei minori, con quasi i due terzi delle denunce di scomparsa per un totale di 6.312 denunce, pari al 65,76% del totale. Segue la fascia dei maggiorenni fino a 64 anni con 2.884 denunce, pari al 29,63% e quella dai 65 anni di età con 443 denunce, pari al 4,62%.Delle 9.599 denunce complessive di scomparsa, la gran parte riguarda gli uomini: 7.121, pari al 74,18%, rispetto alle 2.478 donne, pari al 25.82%. Per gli uomini sono notevolmente più alte sia la percentuale dei ritrovamenti (63,89%), anche dei deceduti (85,53%), sia quella delle persone da ritrovare (85,49%).
Delle complessive 6.312 denunce di scomparsa di minori di 18 anni registrate nel 1° semestre 2022, più del doppio riguardano minori stranieri (4.410), pari al 69,87%, rispetto al restante 30,13% di denunce di scomparse di italiani (1.902). L’analisi dei dati non può non considerare le dinamiche connesse al fenomeno migratorio che vede l’Italia quale luogo di approdo per possibili destinazioni anche in Paesi europei del territorio Schengen. Ciò appare confermato dai 3.087 minori stranieri da ritrovare rispetto alle 4.410 denunce di scomparsa, pari al 70%, a fronte dei 474 minori italiani da ritrovare, rispetto alle 1.902 denunce, pari al 24,92%. Il rapporto si inverte nettamente sui ritrovamenti, dove, come sopra anticipato, si registrano 1.323 casi riferiti a minori stranieri, pari al 30%, rispetto alle 4.410 denunce, e 1.428 a minori italiani, pari al 75,08%, rispetto alle 1.902 denunce. Emerge inoltre come delle 9.599 denunce complessive, ben 7.895, pari all’82,25%, riguardano casi registrati come allontanamento volontario. Seguono i casi di scomparsa non determinata, pari all’8,41%, quelli riferiti a possibili disturbi psicologici, pari a 5.06%, ad allontanamento da istituto o comunità, pari al 3,86%, a sottrazione da coniuge o altro congiunto, pari allo 0,23% e a persona scomparsa possibile vittima di reato, pari allo 0,19%.
Le percentuali di ritrovamenti fanno registrare il dato più alto per i casi di possibili disturbi psicologici (82,1%) e quello più basso per sottrazione da coniuge o altro congiunto (36,36%). La percentuale relativa ai casi scomparsa per allontanamenti volontari è del 50,31%, lievemente più bassa rispetto a quella complessiva del 52,34% per tutte le motivazioni di ritrovamenti. È invece del 49,69% la percentuale delle persone da ritrovarecon motivazione di allontanamento volontario, leggermente più alta rispetto a quella complessiva del 47,66%.