La criminalità in Umbria nella relazione del procuratore Raffaele Cantone
Quanto segue è uno stralcio della relazione inviata dal procuratore della repubblica di Perugia alla procura generale in vista dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024. In relazione alla criminalità organizzata, si può confermare quanto affermato già in altre occasioni e che cioè in Umbria non sembrano agire organizzazioni mafiose stanziali; il territorio, invece, appare soprattutto di interesse di cosche criminali aliunde ( provenienti da altri luoghi ndr) operanti anche per attività di riciclaggio e reinvestimento. In questo senso, le indagini effettuate e quelle in corso dimostrano la presenza, sia nella provincia di Perugia che in quella di Terni, di soggetti collegati soprattutto alle ndrine calabresi o a gruppi camorristici campani che gestiscono attività in alcuni settori economici (edilizia, turismo e commercio) sia presumibilmente utilizzando denaro e risorse di provenienza illecite, sia anche utilizzando, laddove necessario, la capacità di “intermediazione”, fondata sulla forza di intimidazione dei gruppi mafiosi di riferimento. Un settore di interesse emerso è quello della compravendita di prodotti petroliferi, la cui gestione è affidata a prestanome da soggetti legati alle consorterie criminali, campane o calabresi. Sono risultate, altresì, presenze di operatori campani, legati alla criminalità organizzata di quella regione (soprattutto clan dei casalesi), nel settore del riciclo illecito dei rifiuti, soprattutto metallici. Rapporti con esponenti della criminalità organizzata campana sono risultati anche nel settore delle frodi connesse alle provvidenze e ai bonus riconosciuti nella fase pandemica o post pandemica; in particolare, in uno dei procedimenti relativo ad una rilevante frode per la monetizzazione di crediti fiscali inesistenti, i soggetti umbri che materialmente hanno svolto l’attività di monetizzazione di crediti inesistenti sono apparsi strettamente in collegamento con esponenti della camorra, tanto che si sono richieste informazioni alla DDA di Napoli ed è stato anche avviato un primo possibile collegamento investigativo. Read more…