La Rai in Umbria dal 1959: fatti, personaggi, curiosità
” La Rai in Umbria” , il libro di Alvaro Fiorucci e Gino Goti, pubblicato da Morlacchi Editore, nelle librerie a maggio 2024 , è un piccolo capitolo di una grande storia di donne e di uomini, di un’azienda , di una regione, di un paese. È un mattoncino della Lego che se lo togli, tutto rovina nell’incompletezza. Così il racconto comincia con le figure di un ministro, ex partigiano dei Gap . Giuseppe Spataro che inaugura la sede della Rai, in via Baglioni, a braccetto con il direttore, un nobile siciliano, il conte Leopoldo Notarbartolo di Sciara . L’anno è il 1959. Frammenti di un’epopea pionieristica nella quale ha un posto anche Jimmy il cane portalettere dei tecnici delle colossali torri del monte Peglia. E ci sono – riga dopo riga- tanti altri fatti, personaggi e curiosità recuperati sul filo della memoria. Claudio Villa che registra senza svestirsi della tuta di pelle per poi rombare via con la moto per corso Vannucci. Maurizio Costanzo che prepara i suoi programmi pescando dentro una valigiata di nastri. Quindi , Silvio Gigli, Carlo Dapporto, Mike Bongiorno, Piero Angela, Marcello Marchesi, Enzo Tortora che fanno riferimento all’affidabilità degli stessi studi radiofonici e del personale. Arriva presto , nel mezzo del boom economico, un successo clamoroso con un rotocalco che ha per protagonista una singolare famiglia dal recente inurbamento. Sono le avventure spicciole del normale quotidiano di Catterina ,Pompeo, Bossolino, Ernestino. Tutto in dialetto, per questo molto vicino alla gente. La domenica non c’è apparecchio radio che non sia sintonizzato. Dal 1979 ecco che le righe scorrono sulla nascita della Terza rete , del Tg3 e dell’informazione regionale. Numeri zero con i Sergio Nasini (in arrivo dal Tg1), Agostino Saccà ( diventerà direttore generale della Rai, Mario Pogliotti ( ideatore con Giancarlo Magalli di “Non Stop” ( Troisi, Verdone, Nuti …), Sergio Canciani (destinato a raccontare da Mosca la dissoluzione dell’Unione Sovietica). Primo studio televisivo negli scantinati di Palazzo Cesaroni con Lamberto Sposini, “ il bello della diretta “, come lo chiamerà Enzo Biagi, che fa la spola con il copione sottobraccio. Più o meno un trentennio … donne, uomini, professionalità e macchine si avvieranno all’epopea del digitale che cambierà tutto e tutti. Intanto lo share segna il 16.08 alle 14 e 14.03 alle 19,30. Quelli della Tgr non sono figli di una Rai minore. Anzi…