Il ritorno dell’abigeato e dei ladri d’agricoltura
Scomparso dai tribunali per un trentennio,ora l’abigeato-il furto di bestiame-torna a scalare posizioni nella classifica dei reati moderatamente ricorrenti. Presto – stando a certi preoccupanti indicatori tenuti sotto osservazione da Confagricoltura- il moderatamente appare destinato a scomparire e questa antica forma di razzia a conquistare piazze più nobili nella hitparade delle performance banditesche. Dunque stalle e allevamenti di ogni dimensione- dagli impianti zootecnico ai grandi pascoli dello stato brado- sono tornati ad essere bersagli del malaffare (ma non di semplici ladri di polli). E’ una casistica di ritorno,una sorta di regressione criminale, dovuta probabilmente alla crisi economica,alle trasformazioni sociali ai cambiamenti che avvengono anche nell’agricoltura stessa.E’ un dato di fatto : ai furti di bestiame si associano i furti dei pannelli fotovoltaici; i ladri puntano agli alveari- alle dispense di salumi e formaggi- ma se possono fanno bottino anche con gli impianti di irrigazione;quando scompaiono macchine operatrici,a cominciare dai trattori ,i ladri d’agricoltura in genere fanno scorta anche di gasolio, tubi di rame,componenti per serre.I colpi in genere non sono clamorosi,ma sono particolarmente dannosi perche –secondo fonti del settore- sono uno stillicidio.E sempre secondo queste fonti rubare nelle aziende agricole è da crimine organizzato, con basisti,esecutori,ricettatori nel Nord Africa come nell’Est europeo. Insomma c’è un traffico,c’è un business.Un business di nuovo conio. Una volta le auto di grossa cilindrata verso l’Albania, adesso pezzi d’agricoltura verso altri paesi dal facile riciclaggio.Ci vuole una polizia di campagna,dicono con allarme in Confagricoltura.Una polizia presente e specializzata.Basterebbe?