Sonia Marra:un accidentato percorso investigativo
Il ritorno in aula è previsto per il 20 ottobre quando il dibattimento entrerà nel vivo con il confronto tra le parti. La procura della repubblica ha portato a processo Umberto Bindella con le accuse di omicidio e di occultamento di cadavere, e l’agente della finanza Davide Galluccio con l’imputazione di occultamento di cadavere o in alternativa,di favoreggiamento. Sull’altro fronte ,le difese, sostengono la totale estraneità dei loro assistiti alla scomparsa di Sonia Marra,contestando le risultanze dell’intero impianto investigativo al quale mancherebbero non solo il cadavere e l’arma del delitto ma anche un movente credibile. Il dibattimento però è stato anticipato da un fatto che tratta di situazioni singolari e accadimenti quantomeno curiosi e che si è compiuto nelle ultime settimane, alla vigilia, diciamo, della ripresa del processo. Un fatto nuovo che non ha incidenze dirette sul processo, ma descrive il percorso investigativo accidentato che lo ha preceduto. Questo si. E questo percorso accidentato è un po’ proprio la cifra di questa indagine che pare ad ogni approdo mai compiuta anche se davanti ai giudici ci sono degli imputati. All’inizio indagini che partono in ritardo, poi il ripetuto cambio di magistrati alla guida della indagini,quindi il fatto nuovo. Il pubblico ministero Giuseppe Petrazzini ha archiviato un’inchiesta parallela su alcune presunte anomalie nelle indagini svolte dai carabinieri. Riguardano la cancellazione di alcuni dati sulle telefonate di Sonia Marra nei giorni precedenti il 16 novembre ,giorno della scomparsa; le mancate intercettazioni telefoniche disposte dal magistrato alla scuola teologica di Monte Morcino, i controlli sulle utenze di Umberto Bindella che partono dal 2006 e non dal 2005 come era stato chiesto. Archiviazione perché non emergono addebiti da contestare e responsabilità da imputare. Un giallo nel giallo scomparsa di Sonia Marra. E qualche ipotetico indizio in meno in un processo indiziario.