Piccole storie nere: due omicidi per l’arma segreta
L’arma segreta è un cannone lungo cinquanta metri che può sparare ogni sorta di ordigno-anche a testata nucleare- fino a settecento chilometri dalla sua postazione. Gli anni ottanta stanno per finire e il presidente irakeno Saddam Hussein vuole la super arma che il canadese Gerald Bull ha progettato per i missili dell’ente spaziale americano,ma la Nasa l’ha scartata. Bastano poche modifiche e la grande rampa diventa il cannone gigante che serve all’arsenale del regime irakeno. Due aziende,una belga e una inglese,si mettono al lavoro. Acciaierie di mezza europa ricevono commesse per la costruzione di parti di oleodotti. In realtà sono porzioni del cannone di Saddam Hessein. La fornitura mascherata più rilevante tocca alla Società delle fucine di Terni.Va tutto bene fino al marzo del 1990 quando in Belgio due killer uccidono Gerald Bull,il padre del super cannone e un anno dopo muore in un agguato l’ex vice primo ministro Andreè Cools, che forse è al corrente dell’operazione. C’è un’indagine e la coordina la procura della repubblica di Terni. Il 27 aprile 1993 gli indagati sono sette: due esponenti del ministero irakeno dell’industria,due ingegneri inglesi,un tecnico italiano e due dirigenti delle acciaierie ternane. Fabbricazione non autorizzata di armi da guerra è l’accusa per tutti. Il processo si frantuma: nel 1994 i tre italiani patteggiano una pena di un anno e sei mesi. Tre anni dopo c’è l’assoluzione degli inglesi e degli irakeni.L’’appello si trascinerà fino al 2004. Ci sono state rivoluzioni,guerre,stragi, esecuzioni. Saddam Hussein sarà giustiziato tra due anni,l’Irak è un paese che ha cambiato pelle.Il supercannone appartiene ad un altro mondo e a un’altra era.