Piccole storie nere:la prima volta della’ndrangheta
E’ il 1983 e c’è’ un sequestro di persona .Il terzo che conta l’Umbria,dopo quello di Guido Freddi e di Ettore Petrini. Un rapimento particolare che segna anche l’avvio delle attività della ‘ndrangheta in Umbria .Alle 21 del 13 maggio a Trestina di Città di Castello Vittorio Garinei , sessantenne imprenditore agricolo, pioniere della moderna tabacchicoltura alto tiberina,viene portato via da un commando di cinque banditi. Gli inquirenti sospettano i componenti di una famiglia che ha un nome di spicco tra le famiglie della ‘ndrangheta, una ‘ndrina che ha radici nel 1800 e subisce il primo processo nel 1910. E’ la famiglia dei Facchineri venuta in Umbria per salvarsi dalla faida di Cittanova che faceva stragi in Calabria. Sono anni di sequestri e l’Aspromonte è il grande carcere di una ’’ndrangheta che ancora non ha scoperto i più corposi guadagni con la cocaina e con i narcos sudamericani. Intanto accumula soldi con i riscatti. Vittorio Garinei è tenuto ammanettato in una tenda in mezzo al bosco. Otto giorni dopo riesce a liberarsi e a fuggire. E’ il primo ostaggio che riesce a farlo. E’ il primo che ha salva la vita senza contropartite. Un smacco per la banda; o forse una liberazione favorita dagli stessi rapitori accerchiati dalle forze dell’ordine. Questo è rimasto un mistero. Alcuni dei Facchineri vengono ricercati, processati e condannati. Alcuni catturati dopo molti anni . Rocco Facchineri nel 2005,ha 47 anni,è latitante da sedici ,lo prendono che ha in mano un bastone particolare: il bastone del comando dalla testa di aquila. Vittorio Garinei è tornato da una vita al suo lavoro di agricoltore, gentile e riservato. Ultranovantenne è morto la scorsa settimana . Il cuore gli è stato nemico da quando era giovane.