Piccole storie nere:la gita dei 18 morti
Don Italo Mattia è il parroco di Santa Maria della Stella.Lo conoscono tutti perché è un buon prete,e perché , organizzatore nato, è un animatore che sa farsi voler bene per il suo attivismo, si tratti di gruppi di preghiera o di comitive che insieme partono in gita per la montagna come avviene da una ventina d’anni. Il pomeriggio del sei luglio 1993 ha portato tre pullman di fedeli all’albergo Greif in Valbadia . C’ un quarto autobus ma ha fatto un’altra strada, la 244 che è più panoramica rispetto a quella di Passo Gardena. Il prete aspetta e riceve una telefonata : non comprende subito,forse c’è il rifiuto involontario ad accettare quel disastro immane che gli stanno raccontando, poi gli si precipita contro sperando di essere ancora in tempo.L’autobus con i parrocchiani di Orvieto,Allerona, Castel Viscardo e Monteleone,è un contenitore di latta che ha perso il coperchio, schiacciato su se stesso, squarciato dalle rocce che hanno fatto da apriscatola.Il pulman ha fatto un volo di trenta metri,. E’ nel torrente Gadera. Si vedono delle persone morte tra i sedili, si vedono corpi senza vita portati via dall’acqua, ci sono dei feriti che tentano di fuggir via e di risalire la china e mettersi in salvo.La sciagura è una frustata di dolore che parte dall’Umbria e percuote l’intero paese.Le vittime sono 18,bambini e anziani,gente di ogni età. I feriti diciassette. Alcuni restano in coma per settimane.Sono giorni di sbigottimento, incredulità, orrore, lacrime , lutto comune.ma basteranno pochi anni perché questa diventi una tragedia esorcizzata e forse dimenticata.Il pullman è finito nel torrente dopo un urto frontale con un’auto.Il 5 luglio 1994 c’è un processo con due imputati: l’autista del pullman e il conducente dell’auto, entrambi poco prodenti- secondo l’accusa – lungo quella strada stretta e piena di tornanti. E la posizione rispetto al centro della carreggiata che lim inguaia. Gli imputati patteggiano la pena: un anno sei mesi l’autista, un anno e due mesi l’automobilista.