Tutti assolti anche dal rinvio della Cassazione: il caso Narducci non c’è mai stato?
L’assoluzione da tutte le accuse di Alfredo Brizioli , amico d’infanzia e, per un lungo periodo, avvocato di fiducia della famiglia ,ed il proscioglimento per prescrizione dei reati di altri cinque imputati hanno chiuso- a quindici anni dalla riapertura delle indagini e a trenta dei fatti- le ultime pendenze del cosiddetto “caso Narducci”, la morte del medico perugino Francesco Narducci avvenuta nel Trasimeno nel 1985 e ritenuta dalla Procura della Repubblica di Perugia collegata ai delitti del mostro di Firenze.
Alfredo Brizioli- che ha rinunciato ai benefici della prescrizione- doveva rispondere di una serie di reati – dalla calunnia nei confronti di alcuni giornalisti ,alle pressioni su alcuni testimoni e consulenti , alla rivelazione del segreto d’ufficio.
Il giudice Maria Giangamboni l’ha assolto con formule diverse : il fatto non costituisce reato per le calunnie e il fatto non sussiste per gli altri capi di imputazione.
Prosciolti perchè i reati loro addebitati sono prescritti l’ex questore di Perugia Francesco Trio accusato di aver cercato di interferire, attraverso il ministero degli Interni, sull’attività del Gides di Michele Giuttari, la domestica di casa Narducci Emma Magara accusata di falsa testimonianza in relazione all’ultima lettera che il medico avrebbe lasciato ( e che non è stata mai trovata) , il giornalista Mario Spezi, l’ex poliziotto Ferdinando Zaccaria, l’operaio Luigi Ruocco accusati di calunnia nei confronti di Antonio Vinci ed altri per la vicenda nota come “operazione Villa Bibbiani” dove in ipotesi si sarebbero potuti trovare reperti relativi ai delitti del Mostro di Firenze.
Se non ci saranno ricorsi avverso le decisioni del gip il caso Narducci si può dunque considerare definitivamente chiuso. “ Ho difeso la memoria del mio amico Francesco Narducci con passione e nel rispetto delle leggi e delle regole processuali ”, ha commentato Alfredo Brizioli. “ E’ la conferma che il caso Narducci non è mai esistito”, ha aggiunto l’avvocato Davide Zaganelli . L’udienza preliminare che si conclude oggi si è tenuta per la sentenza della Cassazione che a suo tempo aveva in parte accolto i ricorsi della pubblica accusa e della parte civile contro la sentenza del gip Paolo Micheli che ha prosciolto venti indagati , tra i quali anche alcuni familiari del medico, accusati a vario titolo di vari reati.
Tra questi, per alcuni , il più grave di associazione a delinquere. Un’associazione che avrebbe operato dal 1985 fino al 2000 per nascondere la verità sulla morte del medico, ucciso secondo le ipotesi accusatorie per un ordine partito dagli ambienti coinvolti nelle vicende del Mostro di Firenze. Il proscioglimento di tutti gli indagati per questa ipotesi di reato è stato confermato dalla cassazione per insussistenza del reato. In una precedente sentenza di un altro gip, Marina De Robertis la morte di Francesco Narducci è stata archiviata come omicidio ad opera di ignoti.