Otto anni dopo: chi era con Rudi ? Chi ha ucciso Meredith Kercher ?Ci sarà un altro capitolo ?
Chi ha ucciso Meredith Kercher? Dopo cinque gradi di giudizio, dieci passaggi davanti a un giudice e otto anni di attesa la domanda resta senza risposta. E’ senza risposta perché le sentenze definitive che hanno riguardato prima Rudi Guede e poi Raffaele Sollecito e Amanda Knox non dicono chi è l’assassino. La Prima Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione (presidente Umberto Giordano) che ha chiuso il capitolo giudiziario del cestista ivoriano non indica chi è l’omicida. Esula dal compito dei giudici occuparsi dei due ex fidanzati. Occupandosi del ricorso contro la condanna di Rudi Guede si rifanno alla sentenza della Corte d’Appello di Perugia che lo ha condannato e che parla di una escalation con la comparsa di un coltello che però non mettono in mano ai tre con evidenza individuale. Omicidio in concorso è infatti l’accusa e la ragione della condanna definiva a 16 anni. Dunque bisogna escludere che Rudi abbia sferrato il fendente mortale: i giudici di legittimità non lo vedono far questo. Rudi che tra l’altro ha sempre negato e che e che “nessuno ha mai accusato di essere l’esecutore materiale” stando alle parole di uno dei suoi difensori Nicodemo Gentile. Sono i giudici di merito nelle sentenze di condanna, prima la Corte d’Assise di Perugia (presidente Giancarlo Massei) e poi, diffusamente, la Corte d’Assise d’Appello di Firenze (presidente Alessandro Nencini) a dare volto e nome agli accoltellatori di via della Pergola che nelle loro carte sono due e hanno i volti e i nomi di Amanda e Raffaele. Amanda impugna il grosso coltello da cucina e Raffaele il suo inseparabile temperino. Le ferite mortali arrivano da quelle armi. Per la prima sezione penale (presidente in quella occasione Severo Chieffi) quando annulla la sentenza di assoluzione dei due indagati al primo passaggio in Corte d’Assise d’ Appello ( a Perugia presidente Claudio Pratillo Hellmann) l’ipotesi dei due accoltellatori è da tenere in considerazione. Questa ricostruzione nella parte riguardante la giornalista americana e l’ingegnere informatico pugliese è rimasta in piedi pur fortemente contestata e avversata fino all’altro ieri. Fino a quando la Quinta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione (presidente Gennaro Marasca) ha assolto in maniera definitiva e con la formula più ampia ( “non aver commesso il fatto”) Amanda Knox e Rafaele Sollecito. Non sono loro gli assassini. Non hanno nulla a che vedere con l’omicidio. Dunque non ha inferto il colpo mortale Rudi Guede che pure sulla scena del crimine c’era e che per concorso nel delitto di via della Pergola è stato condannato in via definitiva. E non hanno colpito neppure gli altri due imputati, definitivamente prosciolti e quindi limpidamente innocenti. Nessuno dei tre ha ucciso. Meredith però è morta ammazzata. Chi è stato? Chi ha concorso (il concorso di estranei resta nelle carte) con l’ivoriano? In teoria la Procura della Repubblica di Perugia potrebbe aprire un nuovo fascicolo alla ricerca dei “ concorrenti” nell’assassinio di della villetta. Ma con quali elementi se elementi certi, hanno detto i giudici, non furono trovati neppure otto anni fa? E’ sufficiente per una nuova inchiesta il contrasto tra le conclusioni di due sentenze definitive della Suprema Corte di Cassazione?