Il Palazzaccio di Milano come il Broletto di Perugia? il movente sembra lo stesso
C’è una certa identità di movente tra la sparatoria di oggi nel palazzo di Giustizia di Milano e i colpi di pistola esplosi all’interno degli uffici della Regione Umbria al Broletto di Perugia. Claudio Giardiello l’imprenditore immobiliare che ha ucciso il giudice che doveva decretare la bancarotta della sua azienda avrebbe detto ai carabinieri:” Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato”. Qualcosa di molto simile avrebbe mormorato più volte, qualche tempo prima di entrare in azione Andrea Zampi l’imprenditore in difficoltà che ha ucciso Daniela Crispolti e Margherita Peccati, due incolpevoli dipendenti pubblici. Due impiegate della Regione. Andrea Zampi,6 marzo 2013, poi si è ucciso con la stessa arma del duplice omicidio, una pistola. L’uomo del blitz al Broletto e l’uomo che ha aperto il fuoco a Milano sembra abbiano elaborato lo stesso progetto criminale che ha visto problemi economici e finanziari, amministrativi e burocratici prendere le sembianze di persone che sono finite sulla traiettoria del loro piombo solo per la funzione che esercitavano. E’ come se i bersagli umani fossero stati identificati con bersagli fatti di gestione aziendale, carte bollate ,giustizia che deve fare il suo corso. Così l’uomo del palazzo di Giustizia di Milano ha freddato il giudice Fernando Ciampi ,l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani testimone in quel processo e un coimputato Giorgio Erba. Il movente che identifica funzione e colpa sembra lo stesso. Lo stato di salute mentale di Andrea Zampi è stato accertato. Lo stato di salute mentale di Claudio Giardiello deve essere valutati.La sotanza, in relazione alla identità possibile di movente non cambia. E anche la facilità con la quale due uomini armati (determinati ad uccidere, ma questo si saprà dopo),uno a Perugia, l’altro a Milano, sono entrati in uffici pubblici che, pur nel diversissimo ruolo e nel differente grado di allerta, c sono costantemente sotto-controllo, è un dato in qualche modo comparabile.E c’è un’altra cosa che avvicina l’Umbria alla Lombardia. Il giudice fallimentare Fernando Ciampi era arrivato ragazzino ad Orvieto .Erano gli anni ’50. Destinazione il collegio del Mercedari. Poi il liceo classico Filippo Antonio Gualtiero dove è stato sempre il primo della classe. Poi Perugia per la laurea e l’Insegnamento all’Università degli studi. Ha insegnato diritto industriale alla Facoltà di Economia e Commercio. Brillante, meticoloso, grande studioso, i lagami con Perugia li aveva mantenuti intatti negli anni partecipando a convegni e congressi. Aveva 71 anni. Lo ricordano come un uomo probo.