Reperto 36-un giudice per Meredith Kercher: Amanda,Raffaele,Rudi,viaggio nel cuore delle sentenze.
di Allan Fontevecchia-<<L’ipotesi che pur essendo plausibile non trovava grandi favori vede Amanda e Raffaele finire subito, per ovvie ragioni, sotto il cono di luce che scandaglia il mare dei sospettabili. Passano poche ore e si trovano degli indizi di una pista da seguire. La pista però viene troppo velocemente percorsa fino in fondo .Il traguardo degli arresti è tagliato in un attimo. Troppo in fretta . Nessuno saprà mai che cosa sarebbe successo se i sospettabili fossero stati seguiti, tallonati, lasciati con il guinzaglio lungo ma ben imbottiti di microspie, spiati in ogni loro movimento e in ogni loro fiato. Sarebbero fuggiti come Rudi Guede? Era questo il rischio? Un rischio che dovrebbe essere inesistente quando i possibili fuggiaschi sono sotto controllo minuto per minuto. Difficile che con un’ attività di questo tipo prolungata nel tempo non si sarebbero raccolte quelle prove di colpevolezza o quelle certezze di innocenza che avrebbero potuto raccontare una diversa storia processuale. Come dicono adesso questi ultimi giudici di legittimità. Ma, in fondo, le recriminazioni fondate o meno che siano, adesso servono a niente. Ci sono state e ci sono ancora. Se ne prende nota e parentesi chiusa. >> E’ uno dei passaggi del libro <<Reperto 36-Un giudice Per Meredith Kercher >> che Alvaro Fiorucci e Luca Fiorucci, due generazioni di cronisti, hanno affidato alla casa editrice Morlacchi che lo metterà in libreria all’inizio del prossimo ottobre, tra meno di un mese. E’ un volume dalla struttura singolare, complessa ,ma di facile lettura c,che si propone raccontare al pubblico come e perché tanti diversi giudici, più di cinquanta in tutto, hanno ricostruito l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher avvenuto a Perugia nella notte tra l’1 e 2 novembre 2007. E’ noto : c’è una condanna definitiva, sedici anni per Rudi Guede (processo con rito abbreviato) e i proscioglimenti definitivo dei due coimputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito (processo con rito ordinario). Libro singolare si diceva perché appare come un tentativo di entrare nella mente dei giudici attraverso una rilettura e una riproposizione di tutte le sentenze che hanno caratterizzato questo caso che è stato uno di quelli, che per la brutalità delle modalità omicidiarie e per le provenienze dei protagonisti, ha avuto uno fortissima esposizione mediatica internazionale. Esposizione mediatica che per un certo periodo ha avuto anche pesanti ripercussioni sull’immagine della città. Città di studenti caduta per anni nell’insicure. Insicurezza che molti vedono come causa addirittura di un cambio di maggioranza alla guida della municipalità. Con <<Reperto 36>> l’intera vicenda non è raccontata seguendo la cronaca dei fatti. E’ raccontata con le parole scritte dei giudici che hanno condannato, assolto, condannato, assolto dibattendo dello stesso fatto. Una serie che è lo specchio dell’amministrazione della giustizia nel nostro paese. E questa è la prospettiva poco frequentata che qualifica e invita alla consultazione il lavoro di Alvaro Fiorucci e di Luca Fiorucci in libreria nei primi giorni di ottobre.