Girasole: breve storia di un processo infinito
La più grande inchiesta sul traffico degli esseri umani destinati ai mercati della prostituzione e della droga, arrivata nelle aule di giustizia ha prodotto una v icenda giudiziaria che un domani potrà essere archiviato come la singolare storia di un processo infinito. I primi 100 arresti risalgono al 2001; un altro centinaio di persone- italiani ed albanesi- fu preso un anno dopo. Esclusi alcuni elementi della piccola criminalità locale molti dei soggetti finiti in carcere avevano contatti con la camorra e con la ‘ndrangheta . Il core business di questa associazione a delinquere transnazionale era l’importazione clandestina di giovani donne dai paesi di quello che era stato il blocco comunista . A volte reclutate con la scusa di un lavoro pulito venivano l avviate alla prostituzione soprattutto nei night dell’Italia centrale . Negli stessi locali dove veniva spacciata la droga fornita dagli albanesi ,cocaina in grandi quantità. Le ragazze erano tenute in stato di schiavitù: private della libertà con il sequestro dei documenti e costrette ad incassare il più possibile per ripagarsi in tempi brevi le spese di viaggio e la permanenza nei luoghi del loro sfruttamento L’udienza preliminare – con le due tornate investigative delle operazioni Girasole 1 e Girasole 2 portate a termine dal Ros dei Carabinieri con il coordinamento del magistrato Antonella Duchini riunificate processualmente-è cominciata 10 anni dopo e dovrebbe concludersi, dopo cinque anni il 25 gennaio 2017. Il giudice deve decidere i rinvii a giudizio o i proscioglimenti. A quasi venti anni dalle prime indagini che ebbero un impulso particolare dopo l’omicidio di una diciottenne moldava, Tania Bogus ammazzata a martellate e poi bruciata da due pregiudicati albanesi. Il cadavere ritrovato qualche tempo dopo, nel 2000, a Valtopina. I tempi lunghi sono dovuti al numero degli indagati che sono rimasti 118 dopo che 11 sono morti di vecchiaia e dopo che il tempo ha cancellato con la prescrizione gran parte dei reati minori; alla difficoltà di certe notifiche che non sono andate a buon fine da , alla perizia psichiatrica alla quale è stato sottoposto un supertestimone pentito, all’entrata in vigore di nuove norme sulla contumacia, alla complessità di quello che in effetti è un maxiprocesso contro la criminalità organizzata multinazionale. Un processo del quale deve esser fissato l’inizio dopo l’udienza del 25 gennaio. Impossibile prevedere i tempi per la sentenza di primo grado, alla quale seguiranno appello e Cassazione. Chissà quando dunque la grande inchiesta sul traffico degli esseri umani avrà il suo approdo giudiziario definitivo.