L’Umbria e le logiche del profitto mafioso
Le mafie straniere, nigeriana e albanese, controllano il mercato degli stupefacenti, della prostituzione, del traffico degli esseri umani in generale e del loro sfruttamento. La criminalità organizzata italiana, ‘ndrangheta, camorra e mafia siciliana, puntano sugli investimenti e cioè sul riciclaggio degli enormi profitti delle attività illecite, la droga è sempre il cespite principale, e sono bilanci da miliardi di euro. È uno schema diffuso in tutto il paese ed anche all’estero. Alla logica del profitto mafioso non è immune neppure l’Umbria scrive la Direzione Investigativa Antimafia nella relazione semestrale (secondo semestre 2022) al Parlamento. Quella che segue è la sintesi della situazione in questa regione.
Il territorio umbro non documenta forme di radicamento stabile di strutture criminali di tipo mafioso. Tuttavia, pregresse attività d’indagine129 hanno comprovato l’esistenza di proiezioni di ‘ndrangheta e camorra, sempre tese a cogliere le opportunità economico-finanziarie al fine di porre in essere strategie per il riciclaggio di capitali illeciti in un fiorente tessuto socio produttivo come quello umbro130, caratterizzato da un reticolo di piccole e medie imprese. Tale aspetto è alimentato anche dalla presenza delle Case di reclusione di Spoleto e Terni che ha favorito l’insediamento in quei territori di interi nuclei familiari, di origine calabrese e campana, imparentati con i soggetti ristretti in regime detentivo speciale. 126 A tal proposito si evidenzia che il “Commissario alla Ricostruzione post Sisma 2016”, con l’“Accordo per l’esercizio dei compiti di alta sorveglianza e di garanzia della correttezza e della trasparenza delle procedure connesse alla ricostruzione pubblica post-sisma” stipulato il 2 febbraio 2021 con l’ANAC, ha ulteriormente disciplinato le attività di vigilanza e di verifica preventiva sulla legittimità degli atti riguardanti l’affidamento e l’esecuzione dei contratti nelle Regioni interessate (Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche). 127 Il 1° giugno 2022 la Polizia di Stato, coordinata dalla Procura Generale presso la Corte d’appello di Perugia, ha dato esecuzione al provvedimento restrittivo, n.112/2019 SIEP emesso dalla Procura generale di Perugia il 3 agosto 2020, a carico di un latitante di origine catanese, ritenuto al vertice di un’organizzazione criminale, che aveva trovato rifugio in Germania, dove veniva localizzato per essere poi estradato in Italia. Il provvedimento scaturisce dall’operazione “On Fridays” condotta dal 2014 al 2015 che aveva portato alla luce un sodalizio di circa 25 persone, perlopiù di origini siciliane, responsabili a vario titolo di far parte di un’organizzazione dedita a rapine in uffici postali e banche, prevalentemente nella zona di Vallesina, in provincia di Ancona. Ci si riferisce alle operazioni “Enterprise”, “Enterprise II”, “Quarto Passo”, “Stige”, “Core Business” e “Infectio”. 130 Al riguardo, per contrastare e monitorare il fenomeno dell’infiltrazione mafiosa, il 15 febbraio 2022 è stato firmato un Protocollo tra la Prefettura e la Procura di Perugia al fine di rafforzare la prevenzione e il contrasto della criminalità mafiosa mediante congiunte attività di monitoraggio e di analisi su possibili tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale. L’accordo è stato siglato anche in vista dei progetti di investimento alimentati dalle risorse destinate all’Umbria nell’ambito del PNRR.2022 2° semestre 7. Proiezioni della criminalità organizzata sul territorio nazionale 273 Le indagini hanno acclarato la presenza di affiliati alle ‘ndrine MANNOLO, ZOFFREO e TRAPASSO di San Leonardo di Cutro (KR) e alla ‘ndrina COMISSO di Siderno (RC) e documentato l’operatività di affiliati alla criminalità organizzata campana e, nello specifico, ai clan dei CASALESI, dei FABBROCINO e dei TERRACCIANO. Le attività investigative poste in essere nel tempo hanno, altresì, messo in luce l’operatività di sodalizi stranieri, costituiti principalmente da nigeriani131 e albanesi132, interessati al traffico di droga, all’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione133. Per ulteriori approfondimenti sulle specificità provinciali dell’Umbria si rimanda al capitolo 15.b.