Cimitero virtuale per vittime vere, storie di badanti e di femminicidi
Nel cimitero ci sono lapidi incise con lettere di alfabeti stranieri che raccontano storie di donne che fanno lo stesso lavoro e che sono morte tutte per femminicidio. È un cimitero particolare, suggestione della cronaca, dove riposano le badanti uccise nel tempo, delitti per lo più dimenticati. Tra queste tombe c’è , allora, quella di Fatima Abdelali che aveva 32 anni e assisteva un’ anziana di Assisi. Voleva divorziare . E il marito, Salah Warrish, connazionale marocchino di 36 anni, che è contrario l’ha uccisa a coltellate il 23 gennaio 1999, di pomeriggio. È stato condannato a 30 anni di carcere. Poco più in là ecco l’ultima destinazione di Yolanda Verdezoto, 26 anni, ecuadoregna, scomparsa da Todi il 18 gennaio 2002 . Cercava un lavoro a domicilio, anche l’aiuto ad un anziano o ad una coppia di anziani. Intanto abitava con la sorella che un posto di badante l’aveva già trovato. Il suo cadavere è stato ritrovato nel fondo di un pozzo. Chi l’ha uccisa? Quello di Yolanda è un caso irrisolto. Un’altra lapide: Lavdije Hidri, Durazzo, Albania, 34 anni. Abitava a Gualdo Tadino , ma per il suo lavoro, accudiva un pensionato, andava a Sigillo. Ha deciso di rompere con il compagno, il quarantenne Hysni Kurti, che per questo emette una sentenza di morte. Hysni Kurti arriva a Sigillo, la chiama, la fa scendere in piazza. La prende a pugni, la trascina per i capelli e poi spara. Spara due colpi con un 7, 65 che centrano il petto e uccidono Lavddije. In ginocchio fa fuoco per l’ultima volta, contro sé stesso. È il 21 agosto 2005. Sulla sepoltura di Lubomira Chyuco , ucraina cinquantenne, è scritto che è stata ammazzata , per rapina e per un’aggressione sessuale respinta, in un parco di Perugia. Il 16 luglio 2006. Il cadavere l’hanno trovato disteso sul pavimento dei bagni dell’area attrezzata di sant’Anna dove nei giorni festivi si ritrovano decine di collaboratrici domestiche di ogni nazionalità. Trenta anni di carcere è la pena inflitta Rustam Zaghirof , trentenne emigrato dal Daghestan, che l’ha uccisa strozzandola con i manici di una borsetta e dandole un calcio in faccia come ultimo sfregio. Qui c’è posto anche per Helena Mariana Sobaiala , 24 anni, rumena, ammazzata dall’ex fidanzato Ionut Farcas , 23 anni, che la voleva ancora a tutti i costi per sé; Bastardo di Giano dell’Umbria, 5 agosto 2008. Il ragazzo l’ha presa a calci, a testate e a morsi, sì anche a morsi, dopo averla accoltellata un’infinità di volte. 30 anni di carcere in primo grado, 15, definitivi, con il processo d’appello. A Foligno è arrivata dalla Romania anche Mariana Pascasu, non bene 34 anni. Nessun problema sul lavoro e per l’inserimento sociale. Grossi problemi invece con il compagno, Arshad Mahmood, 36 anni, pachistano. Mariana non vuole lasciare il marito e non vuol abbandonare i figli .Il pachistano è geloso e aggressivo. Lei si difende. Poi le coltellate mortali. Condanna all’ergastolo .” perché? Io l’amavo”. Un’altra rumena e un altro caso irrisolto. Lucia Ciocoiù , quarantenne, da tempo vive a Ponte Felcino nell’abitazione di un’anziana quando il 29 dicembre 2009 scompare nel nulla. Indagini per omicidio ad opera di ignoti, nessuna traccia dell’assassino. Più avanti, una scritta in cirillico: Svetlana Kovchinikova, 57 anni, russa, morta nella notte tra il 13 e il 14 giugno 2010 a Perugia . L’ex marito italiano viene fermato. 110 giorni di carcere, e poi è del tutto scagionato . Le indagini sono ferme a quei tempi. Sulla lapide successiva c’è stampigliata una data; 14 giugno 2013. Quel giorno Virgil Marariu , 43 anni, nato di Romania, residente a Mentana, disoccupato arriva a Foligno con due coltelli in tasca. Gli servono per regolare a modo suo i conti con Sandita Monteanu , 38 anni, che l’ha lasciato dopo una relazione di tre anni difficili . Si sente tradito perché gli viene a mancare la disponibilità di una donna e dei suoi soldi. E lui per questo la uccide a pugnalate. Lo prendono subito. Olga Dunina ha 62 anni, viene dall’Ucraina dove ha lasciato un uomo violento e un matrimonio fallito . Sulla sua lapide surreale c’è scritto che è stata uccisa bastonate dall’uomo con il quale conviveva , un italiano che lei aveva denunciato per maltrattamenti e minacce. È successo a Foligno il 18 giugno 2013. Il corpo avvolto in una vecchia scatola di frigorifero è stato buttato tra i rifiuti di una strada di periferia. Giovanni Miceli . 67 anni viene arrestato a Roma. Trenta anni, la pena inflittagli in primo grado. L’otto marzo 2014, Festa della Donna, muore Ofela Bontoiu , rumena di 28 anni, viene uccisa nella camera di una pensione di Gualdo Tadino. L’ex fidanzato , il connazionale Daniel Bardu , con un taglierino ha posto fine alla sua vita: non ha accettato la fine del loro rapporto. Non c’è un fiore in giro tra queste tombe. E non perché questo camposanto nella realtà è un camposanto che non c’è. È perché le sue tombe sono sparite nell’oblio. (da Il Messaggero)