Umbriacoldcase:omicidio Rossi (1988)
Il 28 aprile del 1988 c’e’ un violento temporale e Virgilio Galassi cercatore di asparagi si rifugia nel deposito dell’Anas lungo la strada per Fossato di Vico, apre la porta e trova il cadavere di Diego Rossi 34 anni stimato insegnante di filologia dell’universita’ di Urbino. L’hanno strangolato con una corda che non c’e’ come non ci sono il portafogli, i documenti, la catenina, l’orologio, e non c’e’ la macchina una<<Lancia>> con la quale era diretto a Roma,Archivi Vaticani ,motivi di studio. Gli investigatori sono senza un elemento, un indizio, una storia, un appiglio dal quale partire. Poi ipotizzano una seconda vita :la frequentazione di una polacca ospite di un campo profughi di Latina. A Latina e’ stata ritrovata la macchina del professore. Si cerca un rumeno che avrebbe ucciso per gelosia, ma non si trova ne la polacca ne il rumeno. Non porta a niente neppure la pista alternativa che attraversa una presunta frequentazione omosessuale. Buio totale fino al 4 settembre 1989. Una cinquantenne residente a Perugia con precedenti per omicidio viene incarcerata. Terza pista :e’ lei. Il movente doppio :gelosia e interessi economici, dicono gli inquirenti che ha strangolato Diego Rossi aiutata da un paio di complici che li cercano in Italia e in mezza Europa,ma non si trovano. La donna finisce davanti ai giudici che pero’ l’assolvono per non aver commesso il fatto :perche’ completamente estranea alla morte dell’insegnante. Il pubblico ministero Fausto Cardella del resto aveva chiesto il proscioglimento dell’imputata. L’omicidio di Fossato di Vicoresta il delitto senza colpevoli.