L’Umbria nel rapporto ecomafie di Legambiente
L’Umbria migliora- secondo i parametri che Legambiente utilizza per definire il rapporto tra malaffare e ciclo dei rifiuti. Dal sedicesimo posto, scende al diciassettesimo , con 96 reati accertati,97 denunce e 26 sequestri.Invariata la questione delle contaminazioni della criminalità organizzata, con la camorra che compare in molte delle inchieste prese in esame. E un dato preoccupante in più lo segnalano gli inquirenti: parti consistenti delle 61,000 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi prodotte non sempre sono rintracciabili a causa le autocertificazioni a volte non redatte.Quindicessimo posto, 2,5 per cento del dato nazionale-invece per il ciclo del cemento con 170 infrazioni,225 denunce e 11 sequestri. Legambiente analizza anche la voce racket degli animali –settore nel quale è il controllo delle mafie e’ forte- e in Umbria- diciassettesimo posto- i reati sono stati 81 e le denunce 26. Vanno peggio le cose per l’arte rubata- settore archeo mafie-:ottovo posto con 42 furti. Quattordicesimo posto infine per gli incendi dolosi:37 casi sospetti e nove persone nei fascicoli delle Procure.