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mercoledì, Giugno 29, 2016 Categoria: Cronache

Dopo la Cassazione,alla ricerca di un nuovo processo: Rudi Guede e le prove che servono per cassare la Cassazione.

toccofiorucci_copertina_Meredith_frontalePer semplificare e farci un’idea  della situazione dal punto di vista procedurale: se ci sarà non sarà un nuovo processo a Rudi Guede. Sarà un processo al processo che in secondo grado  lo ha condannato a sedici anni di carcere per concorso nell’omicidio di Meredith  Kercher avvenuto a Perugia  nel novembre del 2007. Condanna  definitiva dopo la confermata dalla Suprema Corte di Cassazione. E perché questo processo al processo abbia luogo il condannato deve produrre fatti e prove che i giudici ( nello specifico i giudici della Corte d’Assise d’Appello per competenza territoriale )  valutino suscettibili di un ribaltamento della sentenza di colpevolezza e  di  provare la sua innocenza rispetto al reato  che ha portato al verdetto di  condanna (emesso dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia)  . Tutto  questo –anche in caso di  ammissibilità del ricorso- non interferisce/non interferirà con  il processo che ha portato all ’assoluzione definitiva dei coimputati  Amanda Knox e Raffaele Sollecito . In caso di ricorso accolto e di esito favorevole per l ‘unico condannato per il delitto di via della Pergola , si potranno fare al massimo delle congetture tra l’una e l’altra vicenda giudiziaria.  La riapertura del  caso, con il processo al processo  potrà eventualmente riguardare soltanto l’ipotetica innocenza del giovane ivoriano dimostrata  con inediti e certi elementi di prova per ribaltare il giudizio che ha il timbro definitivo della Cassazione: perché  la condanna si trasformi in assoluzione ( perché l’azione penale non poteva essere promossa, perché il fatto non sussiste, perché il fatto non è stato commesso dall’imputato, perché il reato  è estinto). A questo punto non ci sono vie di mezzo.  Il ricorso è ammissibile soltanto a queste condizioni. Lo prevedono gli articoli  629, 630 e 631  del codice di procedura penale. Read more…

sabato, Giugno 25, 2016 Categoria: Senza categoria

Meredith Kercher: le prime 36 ore di libertà di Rudi Guede

fiorucci_copertina_Meredith_frontaleIl  ventenne ivoriano entra nella cornice del delitto di via della Pergola   quando   Patrik Lumumba , Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono in carcere  da un paio  settimane.  Diventa il terzo uomo dell’omicidio di Meredith Kercher  il 20 novembre 2007  con la fine della fuga e l’arresto a Magonza dopo una notte trascorsa su Skype con un amico di Perugia.   Ero in quell’abitazione, non ho ucciso Meredith, non so chi è l’assassino:  è la sintesi di quello che racconta ai giudici di Coblenza che lo consegnano alle autorità Italiane il 7 dicembre 2007.  Ed è la sintesi di quello che racconterà ad ogni svolta del la complicata vicenda  giudiziaria   che attraversa con gli altri protagonisti.  Patrik del tutto estraneo, torna  in libertà il 20 novembre, Amanda e Raffaele , restano in carcere fino alla prima assoluzione, del  4 ottobre 2011. L’udienza preliminare  del 28 ottobre 2008  separa le scelte processuali di Amanda Knox e di Raffaele  Sollecito da quelle di Rudi Guede.  I primi due scelgono il rito ordinario e vengono assolti definitivamente il 28 marzo 2015.  L’ivoriano sceglie il rito abbreviato, 30 anni in primo grado, 16 anni definitivi dal 16 dicembre 2010. Concorso nell’omicidio di Meredith Kercher con persone rimaste sconosciute. Al momento nei tanti capitoli  che hanno fatto l’anatomia giudiziaria   dell’omicidio  di Meredith Kercher  il giovane ivoriano  non ha cambiato versione su quella terribile notte: era al bagno, ho sentito un grido, ho trovato Meredith agonizzante, non so chi è stato ad uccidere.   Read more…

domenica, Maggio 1, 2016 Categoria: Cronache

Droga:la tragica normalità delle morti per overdose

dia Non ci può essere il ritorno di qualcosa che mai è andata via. Non può chiamarsi  emergenza una situazione uguale a se stessa per picchi di gravità da almeno un ventennio.  La durata  nel tempo  fa assumere al  fenomeno  considerato emergenza una condizione di  permanente, difficile e complessa normalità. Tre morti per probabile overdose in poche ore comportano certo lutto,dolore , esecrazione, ma  non necessariamente allarme per qualcosa di nuovo che va a peggiorare una situazione  già segnata da una tragica consuetudine . Le morti per overdose sono un incidente, non sono il fenomeno. Anche per coloro che controllano il business  . Non le cercano queste morti. Se ne fregano, ovviamente. Ma le morti fanno rumore, riaccendono i riflettori,  risvegliano le polemiche. Portano complicazioni, intoppi, fastidi. Non la paralisi delle attività’ criminali pero’ ,a leggere documenti processuali o a farsi raccontare indagini di un certo spessore. Read more…

sabato, Marzo 19, 2016 Categoria: Cronache

A “LETTURE TIFERNATI” IL CASO DI MEREDITH KERCHER, CON IL LIBRO DI ALVARO E LUCA FIORUCCI

fiorucci_copertina_Meredith_fronte“Questo non è il romanzo di un omicidio, né un’inchiesta parallela volta a portare nuova luce sui fatti e sulla loro concatenazione. “Reperto 36” è il racconto di un efferato delitto, quello della giovane studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nella notte tra il 1° e il 2 novembre 2007, ricostruito attraverso le parole delle carte processuali e delle diverse, opposte, letture dei giudici che si sono alternati nei vari gradi di giudizio. Il travagliato iter giudiziario del “caso Meredith” – che per ben otto anni ha tenuto sospesa l’attesa di una platea mondiale virtualmente rinchiusa nelle aule di giustizia, nelle quali si è formata la verità processuale – proprio per il modo diretto e approfondito con cui gli autori scelgono di affrontarlo, offre al lettore la possibilità di aprire una riflessione sul tema della giustizia in Italia, della sua amministrazione, dei suoi tempi, della sua organizzazione.” E’ quanto dichiarato da Alvaro Fiorucci, autore assieme al figlio Luca, di “Reperto 36 – Anatomia giudiziaria dell’omicidio di Meredith Kercher”, presentato a “Letture Tifernati” nella sala degli specchi del Circolo Tifernate Accademia degli Illuminati. Con gli autori sono intervenuti il sindaco e il vice sindaco di Città di Castello, il procuratore della Repubblica di Forlì, Sergio Sottani e il deputato tifernate, capogruppo in commisione Giustizia. “Gli autori sono riusciti in maniera efficace e comprensibile anche a chi non è un addetto ai lavori, a trasferire in un libro e decodificare il linguaggio e le fasi procedurali di un caso che ha tenuto alta l’attenzione anche mediatica e dell’opinione pubblica a livello mondiale – ha precisato il procuratore della Repubblica di Forli, Sergio Sottani – precisando di aver vissuto di riflesso la vicenda, non essendo coinvolto direttamente come magistrato, nel periodo di permanenza a Perugia. Read more…

mercoledì, Marzo 2, 2016 Categoria: Cronache

La ‘ndrangheta si espande all’estero mentre consolida la conquista dell’Italia, Umbria compresa.

Direzione-nazionale-antimafiaLa ‘ndrangheta  opera da alcuni ani secondo un piano di  “colonizzazione di vaste aree di territori  stranieri” con insediamenti criminali che replicano i modelli calabresi. Lo afferma la Direzione Nazionale Antimafia nel  rapporto reso noto oggi e che si riferisce al 2015. E anche all’estero- come in Italia- la ‘ndrangheta è sempre più una sorta di multinazionale che  con  grandi capacità imprenditoriali e un grande fiuto finanziario  diversifica  i suoi interessi con flessibilità e con perfetta scelta di tempo. Quindi  il tradizionale traffico della droga e delle armi , l’altrettanto storico sfruttamento della prostituzione ,  l’estorsione in forme sempre più sofisticate. Ma  sempre più riciclaggio, appalti pubblici , attività  economiche ( turismo , commercio, giochi e scommesse on line  in particolare)  apparentemente di specchiata legalità. Attività che si estendono  a macchi d’olio e con profitti enormi in Italia e oltreconfine. Per quanto riguarda l’Italia la DNA dice che è sempre più massiccia ed incisiva la presenza della ‘ndrangheta nelle regioni del centro-nord. Dopo la Lombardia (dato ormai storico) il Piemonte, l’Emilia Romagna, e il Lazio ecco la ‘ndrangheta risulta ben  insediata con molti cellule operative in Liguria, Umbria, Veneto e Marche. Read more…

sabato, Gennaio 30, 2016 Categoria: Senza categoria

Umbria: continuità delle forme mentre gli affari sporchi fanno interagire i gruppi criminali italiani e stranieri

anno-giudiziario-2016Sostanzialmente continuità. Sostanzialmente il rafforzamento di tendenze criminali  evidenti da  un quindicennio. Sostanzialmente  gli stessi protagonisti sulla scena  percorsa da una macchina della giustizia che dovrebbe dare  risposte ad una popolazione di molto superiore a quel milione di presenze che  si possono collocare in Umbria.  Continuità?Si continuità come  ha spiegato al Tgr della Rai il Procuratore Distrettuale Antimafia Luigi De Ficchy dicendo sostanzialmente che la presenza delle mafie data ormai trenta anni, che il grosso delle migrazioni dal sud è arrivato con gli appalti per la ricostruzione dopo il terremoto del 1997, che le forze dell’ordine prevalentemente intervengono su notizia di reato perché non hanno risorse per  tirare su un argine che blocchi le infiltrazioni di capitali sporchi. Non ci sono insediamenti stabili-ha detto De Ficchy- ma c’è una grande lavanderia  di soldi che si trasformano in proprietà agricole, turistiche e  commerciali . Read more…

martedì, Dicembre 8, 2015 Categoria: Senza categoria

-Emile Zola,il processo Dreyfus e Reperto 36, anatomia giudiziaria dell’omicidio di Meredith Kercher-

fiorucci_copertina_Meredith_frontedal profilo Facebook di Carlo Roberto Sciascia.
Sabato 12 dicembre, alle ore 16.30, nella Sala degli specchi dell’Ente Provinciale per il Turismo – Reggia di Caserta sarà presentato il libro diAlvaro Fiorucci e di Luca Fiorucci Reperto 3 – Anatomia giudiziaria dell’omicidio di Meredith Kercher
Morlacchi Editore .L’evento è promosso  dall’Ept di Caserta e dalla Pro Loco di Caserta.
A seguire nel Salone di rappresentanza della Pro Loco di Caserta si inaugurerà la mostra d’Arte contemporanea “Je accuse”. Il tema fa chiaramente riferimento al manifesto – denuncia dello scrittore Emile Zola e si ricollega ai <misteri irrisolti> della giustizia italiana. Read more…
giovedì, Ottobre 29, 2015 Categoria: Senza categoria

All’insaputa di tutti il percolato della mafia scorre alla luce del sole

20130912155115-corpo-forestale Curiosamente il percolato mafioso scorreva alla luce del sole. Singolarmente   lo spessore criminale di alcuni dipendenti  per le attività isolane era scritto negli accessibili certificati penali .Persone legate al potente clan dei Santapaola. Fatti ,affari e alleanze erano per niente sconosciute nei diversi ambienti di pertinenza. Pare tutti  avrebbero potuto/dovuto sapere tutto. Di tutti. O, quantomeno,  avrebbero potuto/dovuto  farlo con facilità. Eppure  soltanto adesso ,dopo l’’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Perugia e le 50 cartelle di interdittiva antimafia del prefetto del capoluogo umbro Antonella De Miro , si sente  dire con compita contrizione: attenzione c’è il malaffare che bussa alla porta. Bussa? Il malaffare in generale e senza riferimenti alle vicende odierne ha da tempo  varcato  l’uscio. E’  entrato . Ovviamente senza bussare. Ma questa discrasia temporale  non deve stupire: per almeno un ventennio le fonti ufficiali hanno parlato di rischio quando, per dirne una, il mercato della droga era già in mano alle mafie multietniche come un fiume di soldi sporchi  aveva eroso come materiale carsico settori economici in difficoltà e altri ne avrebbe erosi  negli  anni a venire, per dirne un’altra. Altro che rischio. Oltre la soglia del rischio e senza bussare. Appunto. Ma questo è un altro discorso . O forse no. Comunque adesso non è il caso. Lasciamolo perdere.Torniamo ai sospetti  che questa volta coinvolgono Gesenu . Read more…

mercoledì, Luglio 29, 2015 Categoria: Senza categoria

Luigi Chiatti: attuata integralmente la sentenza di condanna del 1996

fiorucci_il mostro_copertinaIl percorso carcerario  stabilito dalla sentenza dell’11 aprile 1996 (vedi “ Il cacciatore di bambini- biografia non autorizzata del Mostro di Foligno ”- Morlacchi Editore-)  è nella sostanza il percorso dell’esecuzione della pena che il Tribunale di Sorveglianza ha tracciato per Luigi Chiatti una volta scontati i trenta anni di condanna per gli omicidi di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci , due bambini brutalmente ammazzati in due diverse circostanze il 4 ottobre 1992 e il 7 agosto 1993.. Infatti scrive oggi l’Ansa: “ il tribunale di Sorveglianza di Firenze ha accertato la pericolosità sociale di Luigi Chiatti e quindi ha dichiarato eseguibile la misura di sicurezza in una casa di cura e custodia per un periodo minimo di tre anni. In questo modo il tribunale di sorveglianza ha confermato quanto stabilito dalla corte d’assise di appello di Perugia, che ordinava di ricoverare Chiatti in una struttura una volta scontata la pena. Respinto il ricorso della difesa. La Corte d’appello di Perugia aveva infatti stabilito: “questa corte, se da un lato ha ritenuto  di dover sanzionare i delitti commessi da Chiatti Luigi non già con l’ergastolo ( è la pena dell’Assise ndr) ma con la reclusione nella misura di anni trenta, dall’altro ha giudicato l’imputato socialmente pericoloso  e perciò sottoposto alla misura di sicurezza detentiva di ani tre di ricovero in una casa di cura e di custodia , che  è la misura di sicurezza prevista per chi, come lui, è risultato non del tutto sano di mente. Orbene questa circostanza -e proprio questa circostanza- fa si che il suddetto , indipendentemente dall’espiazione della pena principale o della parte di essa che- grazie ai benefici della legge penitenziaria – effettivamente come qualsiasi altro detenuto , espierà, potrà essere restituito alla libertà  solo dopo che- e solo se da parte della magistratura competente, e cioè dalla magistratura di sorveglianza , sarà stato giudicato non più pericoloso per la collettività”. Read more…