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giovedì, Luglio 9, 2015 Categoria: Cronache

“Il medico svizzero ” di villa La Sfacciata e il “medico di Prato”.

fiorucci_copertina_fronteEcco  un nuovo capitolo (così pare a leggere i giornali) ed ecco che con la cronaca di oggi torna la storia di ieri con i suoi buchi neri, i misteri e le troppo curiose coincidenze. Dunque ecco Rolf Reinecke e gli anni trascorsi dal tedesco a Prato. Durante le  indagini (2001-2012) sui delitti del Mostro di Firenze collegate a quelle  sulla morte del medico perugino Francesco Narducci scomparso nelle acque del Lago Trasimeno l’8 ottobre 1985  l’individuo che torna in prima pagina  viene indicato  da Gabriella Ghiribelli  come “il dottore svizzero” . Si sapeva che abitava  a Giogoli  che amava i cavalli e le armi. Ora (il vicequestore Michele Giuttari) viene identificata la sua residenza in una porzione della villa “la Sfacciata” . Il pubblico ministero Giuliano Mignini interroga chi dice che quell’uomo  sarebbe stato buon amico del farmacista di San Casciano Francesco Calamandrei ( morto recentemente di morte naturale  dopo essere stato prosciolto da ogni coinvolgimento e da ogni accusa relativa alle inchieste di cui si tratta)  , di Francesco Narducci e di altri medici e  professionisti vari toccati dal sospetto investigativo. Curiosamente, secondo questa e altre testimonianze Francesco Narducci alcune volte si sarebbe presentato come il “medico di Prato”, altre volte come “il fotografo di Prato” (Filippa Nicoletti), altre volte ancora (Roberto Giovannoni) come “il rappresentante” di una ditta farmaceutica di Prato.   Read more…

mercoledì, Giugno 10, 2015 Categoria: Cronache

Dalla terra di mezzo all’uomo in mezzo: iperbole della modernizzazione della criminalità

polpostDue  inchieste  attuali  utilizzate  per l’ iperbole di un surreale  confronto  tra mezzi di  guadagno illecito  ci danno , con una buona approssimazione, la misura di come il crimine   potrebbe evolvere  verso nuove forme e come attraverso  Internet  diventare potente ,internazionale, difficilmente penetrabile. Basta un click che sia moltiplicato nella maniera più opportuna da decine di computer sparsi per il mondo. Il crimine cibernetico sa colpire, stendere  reti complesse di complicità,  mettere  insieme professionalità  , ottenere guadagni rapidi e ingenti con sistemi  che appaiono propri di un pianeta diverso da quello pur contemporaneo dell’altra inchiesta che qui ci interessa citare ovvero “mafia capitale”, quella delle mazzette e degli appalti taroccati alle cooperative sociali. L’altra, ovviamente, è quella di oggi, quella del cyber crime, quella della Polizia delle Comunicazioni di Perugia, coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini, con 62 ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Alberto Avenoso e eseguite in Spagna, Polonia, Regno Unito, Belgio, Georgia,  Turchia , Camerun e Nigeria.  La prima ,quella  delle tangenti ai politici, è stata chiamata anche  indagine sulla “terra di mezzo”. La seconda, quello di oggi, si chiama “uomo in mezzo”. E’ un caso. Un caso buono per la nostra iperbole, l’iperbole intorno alle possibilità di evoluzione  della forma  delle attività criminali. Read more…

domenica, Maggio 24, 2015 Categoria: Cronache

Come la controffensiva cambia i connotati al mercato dell’ ex capitale della droga.

cocaina_droga_web_0Il mercato della droga a Perugia sta cambiando e il primo elemento che ci fa percepire questo lento cambiamento è la forte riduzione delle morti per overdose. Il 2006 e il 2007- ce lo ricordano idati della Polizia di Stato- furono anni tremendi: una media di tre morti al mese con indici- rispetto alla popolazione- che proiettavano la città in cima alle classifica delle capitali degli stupefacenti. E per essere più chiari :il 2007 è l’anno dell’omicidio di Meredith Kercher che la stampa nazionale, osannata e riverita dalle fonti locali, ha voluto rappresentare come figlio di un certo distorto contesto cittadino. Ora il numero dei decessi da overdose è sceso a uno al mese. Percentualmente è un calo che testimonia in qualche e modo una vittoria: meno 46 per cento è un risultato che merita apprezzamento e rispetto. Bene, anche se non è esaustivo  affermare che questo avviene solo perché lo spaccio è arginato, i pusher clandestini sono sotto assedio, in gran numero vengono  rimpatriati. Read more…

giovedì, Aprile 30, 2015 Categoria: Senza categoria

Una lavatrice marca “Apogeo”: i soldi della camorra in Umbria

imagesC’è un milione di euro da investire. Sono soldi sporchi. Sono soldi come scrive il pubblico ministero Antonella Duchini  “dell’associazione di tipo mafioso denominata camorra ovvero casalesi di Villa Literno “. Sono soldi da ripulire. Ed ecco come si fa. Ed ecco come potrebbero aver ragionato nella fase progettuale. Ipotesi. Congetture. Forse vicine alla realtà. Forse non nel caso specifico. Comunque nei canoni di certi fenomeni criminali. Si punta l’Umbria che è una delle regioni più tranquille dal punto di vista del controllo criminale del territorio. La conoscono bene questa regione. E’ una piazza frequentata  per via dell’attività di un altro ramo d’impresa, quello che si occupa  degli affari della droga. Hanno i loro terminali. Sanno che non c’è criminalità indigena. Read more…

mercoledì, Aprile 29, 2015 Categoria: Cronache

La rapina di Terni e i bersagli fragili della brutalità assassina

crimescene01C’è una brutalità agghiacciante, e terribilmente inutile, per i fini criminali che si ripromette, contro le persone anziane che vengono uccise quando sono ancora più indifese perché si sentono al sicuro nelle loro abitazioni. Brutalità per come viene data la morte( botte, immobilizzazioni, accoltellamenti, soffocamenti, rari colpi di arma da fuoco) terribilmente sproporzionata per la posta in gioco. Sproporzione che gli stessi malviventi quasi sempre conoscono. La conoscono ma l’esiguità del bottinino pare per loro non funzioni da deterrente. Questo è leggibile nella rapina di ieri a Terni. Un uomo ultranovantenne è stato immobilizzato e fatto morire soffocato con la testa contro il cuscino. Perchè? Che pericolo, quale  intralcio poteva rappresentare un uomo di quell’età e dalla salute malferma come le sue gambe sulle quali deambulava con difficoltà ? Read more…

domenica, Marzo 29, 2015 Categoria: Cronache

Otto anni dopo: chi era con Rudi ? Chi ha ucciso Meredith Kercher ?Ci sarà un altro capitolo ?

meredithChi ha ucciso Meredith Kercher? Dopo cinque gradi di giudizio, dieci passaggi davanti a un giudice  e otto anni di attesa la domanda resta senza risposta. E’ senza risposta perché  le sentenze definitive che hanno riguardato prima Rudi Guede e poi Raffaele Sollecito e Amanda Knox non dicono chi è l’assassino. La Prima Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione (presidente Umberto Giordano) che ha chiuso il capitolo giudiziario del cestista ivoriano non indica  chi è l’omicida. Esula dal compito dei giudici occuparsi dei due ex fidanzati.  Occupandosi del ricorso contro la condanna di Rudi Guede si rifanno alla sentenza della Corte d’Appello di Perugia che lo ha condannato e che  parla di una escalation con la comparsa di un coltello che però non mettono in mano ai tre con evidenza individuale. Read more…

sabato, Marzo 28, 2015 Categoria: Cronache

Meredith: un naufragio per troppa fretta e troppo laboratorio

meredithcopertinaSANGUEperugia_pro_contro1Ci sono un’ora, una data e una frase che indicano il momento in cui l’inchiesta ha preso la rotta  verso il punto di naufragio che raggiungerà  quasi otto anni dopo.  Sono le 13 del 6 novembre 2007 quando per i corridoi della Questura di Perugia  sono in molti a ripetere come un mantra :” per noi il caso è risolto”. Caso chiuso per via di  tre indiziati  identificati rapidamente e in un tempo breve avviati al carcere dove i due più giovani resteranno per quattro anni. Un tempo troppo breve, secondo alcuni osservatori. Troppo breve perché se Patrick Lumumba, Amanda Knox e Raffele Sollecito fossero stati lasciati liberi ancora per qualche giorno intercettazioni telefoniche, pedinamenti, ricerca di testimoni avrebbero forse  evitato  conclusioni che alla fine si sono rilevate errate. Sicuramente si sarebbe evitato l’arresto di un innocente (Lumumba, preso solo per le accuse di Amanda) e si sarebbe ottenuta maggiore contezza del ruolo dei due giovani fidanzati ieri definitivamente assolti dalla Corte di Cassazione. Tanto il colpevole certo e condannato in maniera definiva Rudi Guede sarebbe stato comunque inchiodato al crimine dalla sue tracce lasciate nell’abitazione di via della Pergola fin dentro la camera di Meredith Kercher. Read more…

domenica, Marzo 22, 2015 Categoria: Senza categoria

Un giudice per Meredith Kercher: ecco la Cassazione,riparte il cronometro della giustizia.

meredithGiuliano-Mignini-original-007comodi-close-e13183430246801Condanna  il 5 dicembre 2009, assoluzione il 4 ottobre  2011, di nuovo  condanna il 30 gennaio 2014. 28 anni e sei mesi per Amanda Knox, 25 anni  per Raffaele Sollecito, ritenuti colpevoli dell’omicidio di Meredith Kercher  in concorso con Rudi Guede che sconta una condanna  definitiva 16 anni di carcere. Per la giovane americana e per l’informatico pugliese   è di nuovo partito il cronometro che segna le ore che li separa dal verdetto sul  loro futuro a un bivio :verso un carcere o verso un nuovo processo. Siamo al conto alla rovescia per la  puntata  che mercoledì 25 marzo 2015  sarà scritta dalla Suprema Corte di Cassazione – dopo l’esame di i documenti  a centinaia e di quello che le difese di Amanda e di Raffaele  diranno  per  documentare – da posizioni non più sovrapponibili-  i profili di illegittimità della più  recente sentenza  di condanna che ritengono  esserci con evidenza. Se i ricorsi verranno accolti ci sarà un l’appello numero tre ; se verranno respinti  ci saranno gli arresti e la detenzione. L’eventuale estradizione di Amanda Knox è regolata da un trattato in vigore dal 2010, da tre anni dopo l’omicidio di via della Pergola. Read more…

venerdì, Marzo 13, 2015 Categoria: Cronache

Femminicidi e dintorni: non è solo ” Il sangue delle donne”

copertinaSANGUE

LA VIOLENZA DI GENERE-Resoconto dell’attività svolta Numero di Pubblica Utilità – 1522 Antiviolenza e Stalking (dicembre 2012- gennaio 2015)- Dai dati pubblicati dal Dipartimento per le pari opportunità relativi alle attività  svolte dal Numero di Pubblica Utilità – 1522 Antiviolenza e Stalking da dicembre 2012 fino a gennaio 2015 si rileva quanto segue:- Vi è una pericolosa tendenza ad associare il fenomeno della violenza di genere alla presenza di uomini stranieri sul territorio nazionale, e di conseguenza a ricercare una soluzione al problema nella promozione di politiche di sicurezza finalizzate a reprimere il fenomeno della clandestinità, piuttosto che a riconoscere le reali dimensioni del fenomeno. La maggior parte degli episodi di violenza contro le donne nel nostro Paese, invece, è causata da uomini italiani in circa l’87% dei casi mentre gli stranieri descritti come violenti costituiscono circa il 13%. D’altra parte è vero anche che le donne straniere potrebbero avere maggiori riserve ad esporsi, a denunciare, viste le minori risorse economiche, culturali, amicali e di rete, spesso senza permesso di soggiorno e con la paura che la Legge italiana possa sottrarle i propri figli.-  Le donne “coniugate” costituiscono la percentuale più alta cui è rivolta la violenza 54,43%, seguono le “nubili” 26,41%, le “separate” 9,66%, le “divorziate” 3,86%, le “vedove” 3,7%, segno che il contesto nel quale la violenza contro le donne si consuma è prevalentemente quello familiare e delle relazioni affettive.-  Le donne tra i 35-54 anni sono quelle che si sono rivolte maggiormente al Servizio 1522. Questa fascia d’età è rappresentata dalle donne che per ciclo di vita conducono un’esistenza indipendente dalla famiglia d’origine e che quindi sono in procinto di, o hanno già formato un loro nucleo familiare. Read more…