L’edificio di UmbriaLibri appare (non è detta che sia proprio così, ma, appunto, così appare) costruito su due piani senza una scala interna che li colleghi: due piani separati. C’è il piano nobile e c’è lo scantinato. Nel primo, va da sè, ci stanno i grandi nomi, i grandi libri, i grandi editori. E’ il piano dei fiori all’occhiello: c’è questo e c’è quello, c’è la fila, i teatri sono pieni. Fiore all’occhiello per i promotori, per gli organizzatori, per i finanziatori e gli amministratori pubblici e per gli sponsor privati. E’ il piano della passerella sulla quale a tutti piace stare ed è giusto che ci sia. Nell’altro piano, lo scantinato, ci sono i piccoli editori nostrani, gli scrittori nostri, i titoli di casa nostra che in libreria, se ci vanno, li trovi in genere nel posto più infame e meno transitato. E messi di costa che ingombrano meno, disturbano meno, poverini non si vendono neppure. Tanto chi li compra?Il piano nobile è il luogo dello spettacolo, per fortuna gratuito, della letteratura, degli scrittori da migliaia di copie, dell’incontro, del volano della cultura alta (?), dello scambio (?) degli ospiti nel qualificato parterre, in genere sempre quello e in genere sempre plaudente perché se non c’è il battimani per questi qui, allora buonanotte. Read more…