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Quando i maghi servono alle indagini:007 con licenza di strologare
Sarà per via di certi sedimenti culturali o per la consistenza numerica, più di 200 con almeno 15.000 clienti, che maghi, veggenti e sensitivi in Umbria hanno avuto un qualche ruolo nei fatti di cronaca più misteriosi e complessi del passato. E , sempre a modo loro, continuano ad avercelo anche oggi: 007 con licenza di strologare . In genere quando entrano in scena gli inquirenti prendono nota e li lasciano fare, ma non sono una rarità i casi in cui il paranormale indossa i panni di un apporto tecnico, magari fuori dall’ufficialità. Leggi tutto…
Le mille facce dell’usura e le chiavi delle mafie
La grande eruzione del fenomeno geneticamente carsico avviene nei primi anni ’90 e la lava trascina in superfice personaggi e storie incomparabili gli uni le altre: il potente massone, lo studente minorenne, le società fantasma, la commessa violentata , l’amico che, cash, arriva prima della banca e ti rovina. Tanti fascicoli giudiziari, troppi fascicoli da far scattare ogni allarme: finanziario, criminale, sociale. Mondi diversi sui quali però è impressa, seppure con ineguali intensità e significato , la stessa cifra: 644. Che è il numero dell’articolo del codice penale che tratta del reato di usura. Sono anni terribili, gli esperti dicono che almeno 140.000 italiani negli ultimi cinque si sono consegnati nelle mani degli strozzini .Gli usurai fatturano intorno ai 20.000 miliardi. Leggi tutto…
Il Mostro di Firenze dopo il caso dell’ex legionario
di Allan Fontevecchia –L’attesa per il completamento degli esami su una Beretta calibro 22 “ rinvenuta di recente” conferma che altre inchieste sono e restano aperte . Un appunto del Sisde prova invece che non è mai cessato l’interesse dei servizi segreti, mentre è da escludere che la catena di sangue sia attribuibile a un disegno di distrazione di massa architettato dalla destra eversiva e dagli apparati deviati. Un proiettile intatto utile per le analisi tecniche era rimasto conficcato ( e non repertato) in un cuscino della tenda delle vittime francesi , le ultime. Una sola calibro 22 ha sparato dal 1968 al 1985, convalidando precedenti analoghe determinazioni. Molti i dubbi lasciati aperti dalle sentenze definitive fin qui pronunciate. Questi ed altri significativi passaggi sono contenuti nelle motivazioni dell’archiviazione del procedimento nei confronti dell’ex legionario Giampiero Vigilanti (90 anni) e del medico in pensione Francesco Caccamo (89 anni) indagati per gli otto duplici omicidi del Mostro di Firenze. Leggi tutto…
Il rasoio di Occam e le avanguardie della mafia
Tre fatti, uno dietro l’altro, nel tempo breve di un anno, in una piccola provincia, potrebbero essere il frutto della casualità se , come vuole la teoria del rasoio di Occam, la comprensione di un qualsiasi fenomeno complesso va cercata nella spiegazione più semplice. Sulle prime infatti non c’è altro da annotare che l’accidentalità nel loro ripetersi. Poi però la Direzione Nazionale Antimafia si riunisce a Perugia e dice che l’Umbria, pur totalizzando ancora zero alla voce omicidi di stampo mafioso. non è più vergine come lo era stata fino agli anni novanta. E che i tre fatti hanno in comune non il caso ma una genesi criminale che, al contrario del teorema di Occam, richiede, per venirne a capo, la formulazione di ipotesi complesse. Almeno questa volta l’intuizione dello studioso francescano vissuto nel XIV secolo deve necessariamente essere messa da parte Leggi tutto…
A Perugia ,l’ultima battaglia del comandante Diavolo ( dal libro “100 delitti- l’Umbria in mezzo secolo di cronaca italiana”)
di Allan Fontevecchia
E’ deceduto oggi .Martedì 26 novembre 2019 aveva compiuto cento anni e tutti gli avevano fatto una gran festa. Anche Sergio Mattarella, il presidente, che l’aveva chiamato al telefono. Ma non è l’età la cifra della lunga vita di Germano Nicolini- scrive Alvaro Fiorucci nel libro “100 delitti- l’Umbria in mezzo secolo di cronaca italiana”, Morlacchi editore– . Sono, piuttosto, la guerra, la lotta partigiana, un clamoroso errore dei giudici perugini, la condanna per un omicidio che non ha commesso, il carcere, la revisione del processo, la sentenza della Corte d’appello dell’Umbria che, cinquant’anni dopo i fatti, riconosce lo sbaglio, a darci lo spessore morale di un uomo che ha combattuto la guerra di liberazione in Emilia-Romagna e, dopo, in Umbria; una lunga battaglia contro la giustizia ingiusta. L’ultima battaglia del comandante Diavolo. È la storia di Germano Nicolini, un tempo sindaco di Correggio. Leggi tutto…
1992: Tutti a caccia del terrorista fantasma diventato killer di mafia
Tra i banchi degli studenti di italiano c’è stato l’irakeno Zaid Ahmed che il 16 agosto 1971 sarà nel commando dell’attentato al volo Roma-Tel Aviv della compagnia El Al. Undici anni dopo, Alì Agca, invece si iscrive solo per coprire la gestazione dell’attentato a Papa Giovanni Paolo II. Sono fatti accertati. Nell’agosto del 1992 tra gli allievi passati per palazzo Gallenga si cerca invece un killer senza identità assoldato per assassinare due ministri e un generale dei carabinieri. Salterà fuori un nome , ma non si saprà mai se è quello giusto. Una vicenda congelata tra i misteri da svelare. Un fatto non accertato a differenza dei due precedenti. Leggi tutto…
2 agosto 1980: l’Umbria, quattro nomi e l’ultimo caffè alla stazione di Bologna
Paul Louis Durand, poliziotto francese sotto copertura, Tomhas Kram terrorista tedesco , Saleh Abu Anzenh, rappresentante del Fplp in Italia , Roberto da Silva falso imprenditore brasiliano. Con questi quattro nomi le indagini sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980 hanno aperto piste che hanno attraversato l’Umbria lasciandone traccia. E interrogativi. Paul Louis Durand , è un ambiguo ispettore della polizia francese , inserito nell’organizzazione neonazista Fane. Venne in Italia nel 1979. Quando il suo nome compare nelle indagini per gli 85 morti e 200 feriti della stazione sono in tanti a precipitarsi a Perugia. Varie fonti di intelligence lo qualificano come elemento di raccordo tra i gruppi dell’eversione nera internazionale. Leggi tutto…
-“100 delitti”-il giornalista Carmignani: il mosaico della memoria ; la criminologa Bolzan: la nostra storia
La storia criminale dell’Umbria che ci racconta Alvaro Fiorucci mostra una terra che per tante attività criminali ha un ruolo di “transito”, ma alla fine, svela qualcosa della nostra società.Tutti i casi che l’hanno resa tristemente nota, infatti, sono casi che hanno avuto un elevato interesse mediatico e certamente la storia di Meredith Kercher, nel panorama recente, ne è l’esempio perfetto.Il merito di Alvaro, in questo suo lavoro certosino, è quindi quello di averci fornito una prospettiva differente, molto più ampia rispetto a ciò su cui convenzionalmente i media si sono concentrati, restituendoci l’immagine di una terra che è “riservata” per ciò che concerne tante forme di criminalità che pure, invece, ne hanno segnato la storia.Proprio come la storia del Mostro di Foligno ha segnato la mia scelta professionale.( dalla prefazione a “100 delitti-l’Umbria in mezzo secolo di cronaca italiana” ) Leggi tutto…
Criminalità: giocare d’anticipo sui reati
L’illegalità dei miniassegni, la sicurezza dei locali pubblici, il sequestro dei beni delle famiglie dei rapiti, l’ omicidio stradale. Sono situazioni e reati che registrati per la prima volta in Umbria hanno avuto negli anni sviluppi legislativi importanti . Genesi curiosa proprio per il contesto dove è stata scritta, una terra, allora più di ora, a bassa presenza criminale endogena per altro con uno spettro operativo limitato. Anche questo è raccontato nel volume “100 delitti- l’Umbria in mezzo secolo di storia italiana” scritto da Alvaro Fiorucci per Morlacchi editore. Leggi tutto…