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La mafia nigeriana e il controllo del traffico delle droghe
E’ considerato il numero due dell’organizzazione,ma l’hanno arrestato come un novizio del crimine. E’ stato lui, infatti, ad andare incontro ai suoi inseguitore. La polizia che gli dava la caccia da parecchi mesi l’ha bloccato quando quando ha tentato di rinnovare il permesso di soggiorno di cui era titolare. Comuque anche se è stato preso come un pivello,la banda di cui fa parte ha spessore e capacità criminali elevate. o quantomeno aveva. Questa organizzazione era in gran parte caduta sotti i colpi di un’inchiesta della squadra mobile della Questura di Perugia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia il 21 maggio 2014: 37 ordinanze di custodia cautelare, 54 persone indagate dal pubblico ministero Manuela Comodi, arresti in Umbria Lazio,Lombardia,Campania,Piemonte ,Veneto. Leggi tutto…
Il giudice Semeraro: istituire la giornata nazionale delle donne vittime degli uomini.
L’Umbria promuova una giornata nazionale della memoria per non dimenticare le donne vittime degli uomini. Una giornata della memoria come per le vittime della mafia. E’ la proposta di un magistrato che sugli omicidi di genere lavora da sempre e nelle più diverse realtà sociali, da Napoli dove è nato, a Perugia dove è giudice delle indagini preliminari. Un’idea che Luca Semeraro ha maturato nel tempo occupandosi di una serie di delitti efferati e che ha condiviso con il pubblico presente alla presentazione del libro “Il sangue delle donne” di Alvaro Fiorucci, domenica pomeriggio a palazzo Baldeschi di Paciano. Leggi tutto…
Le orme dei quattro passi della ‘ndrangheta in Umbria
1) – Vuoi comprare un locale a Perugia? non prenderlo.-Perchè?- perchè ti dico di non prenderlo- Ma che vuou diri?-Ti dico di non prenderlo- Ma perchè? -Perchè il giorno dopo te lo devi chiudere. Capito?- 2)-Che vuoi da me?Io l’aspetto- No,poi fatti una camminata verso il bar che se lo vediamo lo consumiamo e glielo lasciamo morto davanti al bar- Queste sono le trascrizioni di due delle tante intercettazioni telefoniche e ambientali che danno corpo all’inchiesta “quatttro passi” coordinata dal pubblico ministero Antonella Duchini della Direszione distrettuale antimafia dell’Umbria e concretizzata dai carabinieri del Ros e dei vari comandi interessati.” Quattro passi” con i suoi arresti,il sequestro milionario di beni, il ponte con la calabria ben solido e trafficato, dovrebbe essere lo specchio di come una delle mafie più potenti del mondo la ‘ndrangheta abbia messo radici profonde in un tessuto economico dato per pulito e sano. Leggi tutto…
Un fenomeno tradotto in cifre,”Il sangue delle donne”e correlati
Ci sono molti modi per valutare il fenomeno della violenza di genere e in particolare quello della violenza spinta oltre la vita, ossia gli omicidi delle donne da parte dei loro partner,compagni, fidanzati,mariti, ex di ogni declinazione. Il metodo meno fallace appare quello che sceglie la cronaca come ancoraggio di ogni ragionamento. Partire dai fatti dunque. Perché partire dai numeri non è per forza culturalmente non corretto. Leggi tutto…
La coperta dell’insicurezza nasconde il grande crimine
C’è una coperta di reati che generalmente vengono considerati minori- rispetto a quelli commessi dalle varie mafie della criminalità organizzata- che spesso e in molte situazioni nasconde tanto consapevolmente quanto talvolta a sua insaputa l’indicibile di altri fenomeni delinquenziali più e meglio strutturati. Una schermatura che può avere una vita propria. Oppure una vita indotta per un mascheramento di comodo e comunque utile. Fenomeni più gravi che, dunque, se trovano paraventi dietro i quali nascondersi o schermature statistiche o meglio ancora fenomeni sociali che assumono il carattere oscurante del fumogeno meglio si alimentano e meglio si sviluppano. Il senso di insicurezza della gente a causa della criminalità infatti si consolida più per furti nelle abitazioni, scippi, aggressioni per strada , rapine non necessariamente a mano armata che, per esempio, per operazioni di riciclaggio di denaro sporco,per l’insediamento di comparti mafiosi nell’economia apparentemente pulita, per il traffico e per lo sfruttamento degli esseri umani. Da questo punto di vista il furto ha un ruolo significante molto più incisivo , per dirne un’altra, del crimine finanziario associato ai cosiddetti coletti bianchi. Leggi tutto…
2014: è ancora troppo “Il sangue delle donne”
Il 2014 si sta chiudendo con il segno peggiore sui grafici dell’andamento degli omicidi di genere. Il computo delle donne ammazzate ( femminicidi o delitti di altra natura) si sta avviando verso il superamento del numero 177 totalizzato in chiusura del bilancio del 2013. Il numero complessivo degli omicidi tende dunque ancora a diminuire, quello degli omicidi di genere no.Le ragioni, il movente, l’esecuzione, gli strumenti utilizzati, sono ancora quelli descritti in “ Il sangue delle donne”, trenta anni di femminicidi in Umbria, pubblicato dall’editore Morlacchi di Perugia. La perdita del possesso, del controllo sulla donna ( moglie,amante, prostituta sfruttata,) è il movente principale. Movente rafforzato forse anche dalle debolezze che nell’individuo provoca la crisi economica. La paura di affrontare le conseguenze è la principale spinta al suicidio (frequente) dell’assassino. Un’altra conferma a quanto raccontato ne “ Il sangue delle donne” negli strumenti utilizzati : sempre meno fucili da caccia (segno anche delle trasformazioni sociali) , stazionare le pistole, una forte crescita del coltello (utensile da cucina) quale ricorrente arma del delitto. Quello che segue è il triste ragguaglio cronachistico di quanto si è detto sopra. Leggi tutto…
” Il sangue delle donne” e i cold case dell’Umbria
di Allan Fontevecchia
Dopo cinque anni si riparte da zero. Gli inquirenti devono trovare chi ha ucciso Nilda Beatriz Rodriguez, 46 anni,argentina, prostituta , tre figli,ammazzata nella notte tra l’8 e il 9 agosto 2009, a Perugia. Il cadavere scoperto per caso da un passante lungo una strada di Pian di Massiano, tra lo stadio Renato Curi e la grande rimessa dei trasporti pubblici di Perugia. La Corte d’Assise, ha infatti assolto con formula piena- per non aver commesso il fatto- l’unico indagato, Desposorio Mendocilla Guadalupe Dolores, 43 anni , peruviano, rinviato a giudizio l’otto gennaio 2013.Per la procura della repubblica , il peruviano, che aveva ammesso di frequentare la vittima, era stato l’ultimo ad aver visto viva la donna. L’ultimo cliente come è raccontato in “Il sangue delle donne- storie di femminicidi in Umbria “ edito da Morlacchi. Leggi tutto…
Il mostro di Foligno e l’abolizione dei manicomi giudiziari
Il fine pena di Luigi Chiatti potrebbe mettere in conflitto la sentenza definitiva con la legge 81 del 2014 (Severino) che abolisce i sei ospedali psichiatrici giudiziari italiani che ospitano 1000 persone definite pericolose.La condanna per gli omicidi di Simone Allegretti (4 ottobre 1992) e Lorenzo Paolucci ( 7 agosto 1993) prevede trenta anni di carcere più tre anni di permanenza in una struttura di custodia e cura, qualora sia valutata la persistenza della pericolosità sociale dell’omicida, il geometra ventenne che nei messaggi di sfida-richiesta di aiuto agli inquirenti si è definito il Mostro di Foligno. Leggi tutto…
Ponte Valleceppi: tracce antiche sulla scena del crimine
Sulla scena del crimine di Ponte Valecceppi ( un trentenne ha ferito gravemente a colpi di pistola la ex convivente, il loro bambino di due anni e un’amica della donna e poi si è sparato alla testa ed è in fin di vita), non ci sono a quanto pare soltanto il sangue, i bossoli e le altre tracce buone per il fascicolo delle indagini. Ad un primo, sommario esame sembrano evidenti anche tracce antiche delle le regioni che fanno del possesso il movente di parte dei delitti violenti nei quali a soccombere sono le donne. Leggi tutto…