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Caso Narducci e collaterali:assolti Mignini e Giuttari
La Procura di Perugia non ha svolto indagini parallele a quelle della Procura di Genova su due registrazioni di colloqui (Michele Giuttari con il magistrato Paolo Canessa e con il questore Giuseppe De Donno), finite nel fascicolo dell’inchiesta sulla morte del medico perugino Francesco Narducci in quel momento collegata con quelle sui delitti del Mostro di Firenze. Il pubblico ministero di allora Giuliano Mignini e l’allora capo del Gides infatti sono stati assolti- dal giudice preliminare di Torino Giorgio Potito – con formula piena- perché il fatto non sussiste- dalle accuse di favoreggiamento ( Mignini nei confronti di Giuttari) e di abuso di ufficio (entrambi) che hanno dato origine al procedimento. Leggi tutto…
Le indagini scientifiche in tre grandi casi giudiziari
Al Cenacolo di Assisi magistrati,criminologi,esperti di medicina legale , scrittori e cronistisi si sono confrontati sull’importanza delle indagini scientifiche nel processo penale, sulle trasformazioni che negli ultimi decenni hanno cambiato il modo di condurre, coordinare,portare a processo il lavoro investigativo. Giornalisti e scrittori hanno contribuito al dibattito raccontando le loro esperienze: quelle vissute attraverso l’osservazione e l’analisi dei maggiori casi di cronaca come quelle di pura fantasia ma con un forte radicamento nella realtà oggettiva delle nostre città,delle nostre regioni,della nostra società. Leggi tutto…
Scienza e Noir: realtà e fantasia investigativa a confronto al Cenacolo di Assisi
Un tecnico altamente qualificato, Luciano Garofano,generale dei Carabinieri, ex capo del Ris di Parma e un promotore letterario, Anna Maria Romano, punto di riferimento del Campiello, propongono ad Assisi un esperimento con l’intento di farne il primo di una serie. Un esperimento una volta tanto senza la mediazione televisiva che non sempre fornisce contributi concordemente utili all’impresa. Garofano e Romano hanno creato con la complicità del Cenacolo Francescano, una rassegna che ha una nome che è una promessa di contributi utili : di informazione per i cittadini-lettori; di scambio di esperienze tra chi ha come materia di lavoro la realtà ( gli scienziati dell’investigazione ) e chi invece opera sulla fantasia ( gli scrittori del macro genere del poliziesco) ; tra chi racconta i fatti nel loro accadere ( i cronisti) e chi li analizza e li ricompone da esperto commentatore. Attenzione: le contaminazioni sono frequenti come il travaso di impressioni e di analisi . Leggi tutto…
In libreria la grande cronaca prima di Meredith
Tornano in libreria con una nuova veste grafica e arricchiti dalla pubblicazione di parte degli atti processuali <<Il cacciatore di bambini>> e <<Un bambino da fare a pezzi>> i libri editi da Morlacchi con i quali Alvaro Fiorucci ricostruisce gli omicidi dei piccoli Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci commessi dal geometra Luigi Chiatti e il sequestro di Augusto De Megni recentemente sotto i riflettori de “Il Grande Fratello”.Nei due testi l’autore analizza gli eventi e il contesto nel quale si produssero mettendo in rilievo fatti e circostanze anche riservate e pubblicate per la prima volta. Leggi tutto…
Caso Narducci:ultimi atti di un’ inchiesta infinita
Si mette in moto la macchina giudiziaria che deve portare a destinazione gli ultimi capitoli dell’inchiesta sulla morte di Francesco Narducci come ha disposto la corte di Cassazione dopo aver accolto alcuni dei ricorsi della Procura della Repubblica di Perugia contro il proscioglimento della maggior parte degli indagati per il presunto grande depistaggio messo in atto nel 1985 e tenuto in vita fino ai primi degli anni 2000. Una di queste pagine da completare riguarda l’ipotesi che alcuni soggetti-anche prossimi ad apparati dello Stato- abbiano operato per ostacolare l’attività del Gides, il gruppo investigativo istituito dal Ministero degli Interni per indagare sulle eventuali connessioni tra la morte del medico e le vicende del mostro di Firenze. Leggi tutto…
San Giustino:il maledetto copione del possesso
Le cose sarebbe andate secondo un copione già visto in Umbria almeno altre cinquantacinque volte negli ultimi trenta anni. La notte scorsa, a San Giustino Umbro, dove Cristian Rigucci, ventotto anni, ha ucciso a colpi di automatica l’ex fidanzata ventiseienne, Alexandra Buffetti, e poi sparato alla testa. Morto anche lui. Si erano lasciati da due mesi. Lui non la voleva perdere. Non la voleva perdere,ma non ha compiuto gesti che potessero mettere in allarme gli amici e i parenti dei due giovani. Niente scenate,niente stalking, niente altri segnali da essere letti come premonitori. Gli investigatori riferiscono che il ragazzo, poco dopo la mezzanotte, ha bussato alla porta della casa dell’ex fidanzata che viveva da sola in un appartamento di via Alfieri a San Giustino Umbro. Leggi tutto…
Meredith:la prova scientifica e il processo
Pochi picogrammi. Una quantità così piccola che aveva suscitato più scetticismo che aspettative concrete per eventuali sviluppi processuali. Era in forse la sua utilizzabilità in laboratorio.Invece la traccia genetica individuata nell’intersezione tra manico e lama del coltello da cucina (sequestrato nell’abitazione di Raffaele Sollecito) che secondo l’accusa ha ucciso Meredith Kercher avrebbe portato i carabinieri in camice bianco del Ris alla ricostruzione del profilo genetico di Amanda Knox. Sarebbe, se confermato, un risultato importante,ma non determinante. Leggi tutto…
Meredith : si ricomincia,ma non ci sarà un altro trip mediatico
Si ricomincia dalle due condanne a 26 anni di Amanda Knox e a 25 anni di Raffaele Sollecito. Si ricomincia in un clima cambiato. Innanzitutto è parzialmente scemata l’attenzione dei media globali che- almeno fino alla nuova sentenza- hanno elementi che al momento li fa puntare su un unico dato immediato possibile sul quale puntare per ripetere le performance di ascolto dei precedenti giudizi. Il brivido dellattenzione che sarà prestata alla presenza annunciata in aula di Raffaele Sollecito, il pugliese dalla faccia pulita, che nonostante l’impegno non ce l’ha fatta ad imporsi come personaggio ( tipo diverso da quello dell’indagato) che i radar soprattutto televisivi non possono mancare. Se c’è bene. Se non c’è pazienza. Però è un protagonista anche lui. Meno parabole a Firenze che a Perugia, questo si manifesta evidente, perché non ci sarà Amanda Knox, l’americana eclettica , personaggio televisivo , sguardo trasognato che, innocente o colpevole ,val bene una copertina di rotocalco. O almeno così ha detto. E Amanda al contrario di Raffaele una piccola star mediatica lo è a tutto tondo. Se la giovane americana accusata di omicidio, condannata e poi assolta, diventata anche best seller letterario piomberà a Firenze (improbabilmente, ma di certo con largo anticipo sulla emissione del verdetto numero 3), le convulsioni mass-mediologiche potrebbero tornare a registrare i picchi di un tempo e che ora appaiono più che incerti. Non ci resta che star a vedere. Leggi tutto…
La Cassazione azzera l’inchiesta sul dottore di Perugia e il mostro di Firenze
Vicenda processuale << estremamente complessa >>nella quale il giudice che ha stabilito, il 20 aprile 2010, il non luogo a procedere di venti indagati con le formule il fatto non sussiste e il fatto non costituisce reato,ha travalicato il limiti che la legge pone al giudice dell’udienza preliminare. Quasi comportandosi in alcuni passi da giudice di merito invece che fermarsi alla prognosi dei possibili sbocchi processuali dell’ impianto accusatorio . Lo sostiene la Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza (21 marzo 2013) che ha di riportato davanti al gip solo quattro dei venti indagati ( e per reati cosiddetti minori) nell’ambito dell’inchiesta sul presunto grande depistaggio intorno alla morte del medico perugino Francesco Narducci avvenuta nell’ottobre del 1985. Leggi tutto…