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Vescovi cronisti di nera per le omelie di Pasqua
Le omelie delle messe della Pasqua aprono , come sempre, spazi alla speranza di una resurrezione che per un potente atto di fede ci sarà. Per la prima volta però lo fanno con una costruzione in presa diretta con la cronaca quanto mai esplicita e cruda. In Umbria, terra di santi e di mistici, la cronaca nera, giudiziaria ,politica ed economica, è stato l’ordito forte e aperto delle riflessioni dei vescovi che hanno scelto di parlare dei fatti di tutti i giorni con i loro fedeli in un giorno particolare. Leggi tutto…
Il caso Narducci,la Cassazione, i fatti e le suggestioni.
Il passaggio in Cassazione dell’inchiesta bis sulla morte di Francesco Narducci (la prima in ordine di tempo è quella sull’omicidio del medico che ha avuto un altro corso e una conclusione) ha riportato a Perugia una nuova udienza preliminare che deve aver luogo per i fatti scampati alla prescrizione e che ad avviso dei giudici sono idonei per una valutazione in aula . E’ una piccola costellazione di ipotesi per reati certo minori rispetto alla madre di tutte le accuse e cioè a quella di associazione a delinquere,che prima il gup Paolo Micheli poi la Corte di Cassazione hanno frantumato ritenendola non suscettibile di sviluppi processuali, unico rigetto dei ricorsi presentati dal pubblico ministero Giuliano Mignini e dalla parte civile Francesca Spagnoli rappresentata dall’avvocato Francesco Crisi. Leggi tutto…
Assisi: pace e bene dopo la guerra delle piazze
Una sigla, due sigle insieme, per la pace, dopo una guerra mai dichiarata, mai ostentata,.Cannoneggiamenti con la sordina fra il laico municipio di Assisi e i devoti francescani del Sacro Convento. Una guerra aperta addirittura su più fronti, con interessi diversi, con armi forgiate e temprate nelle carte bollate. Pace e bene con la firma, due firme insieme, su una convenzione . Firma apposta , segnatamente e neanche a farlo apposta in una sala detta della Conciliazione. Leggi tutto…
Caso Narducci,l’ultima parola della Corte di Cassazione
La fine giudiziaria di un’inchiesta durata sedici anni,oppure un nuovo inizio che cancella gli ultimi cinque anni e un’udienza preliminare durata due anni. Decidono questo i giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione che stanno affrontando il ricorso del pubblico ministero Giuliano Mignini e della parte civile Francesca Spagnoli, rappresentata dall’avvocato Francesco Crisi, contro la sentenza del giudice Paolo Micheli che il 20 aprile 2010 ha prosciolto con varie formule tutti i venti indagati per la presunta associazione a delinquere che avrebbe nascostoi collegamenti della morte di Francesco Narducci con i delitti del mostro di Firenze. Leggi tutto…
La strage del Broletto,la crisi,la burocrazia,le generalizzazioni.
Poche frasi di una delle rare note stampa che il procuratore capo Giacomo Fumu fa uscire dai suoi uffici( tutte in occasione di eventi a forte impatto sociale) hanno bloccato, il giorno dopo, la superfetazione di analisi di comodo,confusa, fuorviante dei fatti e del contesto che però un’opinione pubblica frastornata e predisposta accettava in gran parte. Spesso rilanciandola peggiorata nei parametri assunti per riferimento. Dunque Andrea Zampi ha da poco ucciso le dipendenti regionali Margherita Peccati e Daniela Crispolti e si è suicidato nella stanza accanto nello stesso quarto piano degli Uffici Regionali , che la Procura della Repubblica fa sapere, diradata la nebbia della paura, del clamore,dello sdegno e, se possibile, del dolore e dopo aver messo sentimenti, lacrime e paure nell’isolamento asettico della procedura penale, che c’è una sola indagine da fare. Leggi tutto…
Broletto:i delitti differiti di due compagne di scuola,insieme in tv.
Otto luglio 1996, un cascinale di Fratta Todina. 6 febbraio 2013, uffici regionali del Broletto, Perugia. Due giovani amiche, due compagne di scuola che hanno condiviso le cose più belle del’adolescenza , due ragazze che hanno cercato con determinazione e profitto, una loro via nella vita dei grande, muoiono- a distanza di diciassette anni- allo stesso allo stesso modo. Uccise a colpi di arma da fuoco, diventate movente nella mente di due uomini per meccanismi psicologici e psichiatrici completamente diversi. E il destino ha voluto che i due drammi tornassero ad essere storia comune lo stesso giorno in cui si compiva il secondo. Leggi tutto…
Sassari,Firenze,Perugia,Potenza: i misteri della pistola del Mostro
Una pistola finita -non si sa come- in un armadio della polizia giudiziaria di Potenza, potrebbe essere la Beretta calibro 22 che ha sparato in alcuni dei duplici omicidi del Mostro di Firenze. Un’arma a lungo cercata a Firenze e quindi a Perugia, quando furono riaperte le indagini sulla morte del medico Francesco Narducci avvenuta nel 1985.L’identità della pistola di Potenza con quella di Firenze mai trovata è ora ipotizzata in una perizia del Ris attraverso la ricostruzione di parte della matricola: una lettera<<c>> e quattro dei cinque numeri che la compongono << 3322>> . Con questa stampigliatura sarebbero stati venduti nel mondo soltanto cinque esemplari: i proprietari di quattro semiautomatiche sono noti (New York,Roma,ancora New York e Agropoli), quello della semiautomatica di Potenza è ignoto. Leggi tutto…
la crisi economica e le nuove start up criminali
La crisi economica riporta nella pratica quotidiana una serie di reati vintage e produce una trasformazione di genere nell’esercizio dell’attività di spacciatore. Il pusher incassa meno perché i clienti hanno meno soldi. Costretto dall’andamento del suo mercato a integrare il mancato guadagno affianca allo spaccio altre attività delinquenziali : scippi, furti, rapine. Diversifica,nuove start up criminali, si direbbe in economia. Leggi tutto…
La Cassazione dice no a Firenze:quel processo è da rifare.
Un punto a favore di Perugia nel conflitto ultradecennale tra I palazzi di giustizia che hanno avuto a che fare con le indagini sulla strana morte del medico Francesco Narducci per un lungo periodo collegate a quelle sui delitti del mostro di Firenze. La corte di Cassazione ha infatti giudicato inammissibile il ricorso del Procuratore Generale Adolfo Sgambaro contro la sentenza della Corte d’Appello di Firenze che ha annullato per incompetenza territoriale il processo e il giudizio di primo grado nei confronti del pubblico ministero perugino Giuliano Mignini e dell’ex dirigente della Polizia di Stato Michele Giuttari. Giuliano Mignini è il magistrato che ha coordinato le indagini sulla morte del medico perugino annegato nelle acque del lago Trasimeno nell’ottobre del 1985 . Morte archiviata come annegamento pur in assenza di un’autopsia che certificasse la causa. Michele Giuttari da vicequestore, capo della Squadra Mobile della Questura di Firenze e quindi da capo del Gides (un gruppo investigativo sui delitti seriali istituito dal Ministero degli Interni) ha lavorato sia sulla morte di Francesco Narducci (è stato ipotizzato un omicidio occultato con uno scambio di cadaveri) che sui mandanti del Mostro di Firenze. Leggi tutto…