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La crisi,la camora,la ‘ndrangheta,la mafia e le lavatrici dell’Umbria
La crisi con i suoi fallimenti più o meno pilotati ma certamente in crescita , con i rapidi e talvolta inaspettati cambi di proprietà in attività agricole, silvopastorali e agrituristiche, con le troppe staffette sospette nei comparti in affanno grave come edilizia, immobiliare, industria estrattiva,abbigliamento, sale giochi,ristorazione. La crisi con la sua fame di denaro fresco da iniettare per flebo a chi è in rianimazione ma non ha ancora la morte in fondo al letto . Con la sua sete di investimenti che una volta scendevano da rubinetti che pur di complessa apertura , una volta più che garantiti, si aprivano, parzialmente va da se. Rubinetti che ora son chiusi e perdono gocce sparse quando oliati con la materia giusta. Leggi tutto…
Caso Narducci: 21 marzo fine corsa in Cassazione
Il 21 marzo 2013 il convoglio giudiziario sul quale da ventotto anni viaggiano certezze e dubbi sulla morte di Francesco Narducci arriva alla fine della corsa. Non c’è ,quel giorno, l’opzione dell’andare avanti. Il viaggio finisce per sempre oppure il convoglio torna indietro per ripartire da una nuova udienza preliminare.E in questo ultimo caso eventuale la direzione sarà un’altra e l’approdo incerto e suscettibile di una lunga attesa. Leggi tutto…
<<48 small>>:i tempi lunghi di un giallo infinito
La giustizia italiana sembra periodicamente orientarsi verso i tempi lunghi quando al contrario c’è da stringere per pronunciare parole definitive sulle inchieste che hanno riguardato o riguardano i presunti misteri della morte di Francesco Narducci raccontati e analizzati nel libro di Alvaro Fiorucci <<48 small- il dottore di Perugia e il mostro di Firenze>> (Morlacchi Editore). Qui non si vuole e neppure si può dire che a suggestioni si aggiungono suggestioni. Si intende semplicemente parlare di alcune circostanze che con il passare del tempo ( i tempi lunghi, appunto) sono diventati dei dati di fatto. Sui quali è lecito riflettere. Quanto meno per avere un ragguaglio sul funzionamento dei meccanismi che portano a un giudizio che chiude storie e capitoli. Leggi tutto…
Le ricche strade del rame rubato e riciclato passano per l’Umbria
Il mercato parallelo non conosce crisi , cresce il numero delle bande che gestiscono il riciclaggio, è sempre più facile trovare manovalanza disposta tutto, cresce il numero dei furti. Il giro d’affari è milionario- soltanto Telecom denuncia danni per quattro milioni di euro- ed è saldamente in mano alla criminalità organizzata. I manovali in genere sono rumeni. Una vocazione per un settore a basso rischio e ad alto profitto. L’Umbria è considerata una buona piazza del business del rame rubato e riciclato. I ricettatori- spesso legati alle mafie italiane, alla camorra in un caso recente- hanno i loro sistemi di raccolta e pagano sempre in contanti. Massimo due euro al chilo. Il metallo sporco è riciclabile al novanta per cento e nuovo è stimato intorno agli otto- nove euro al chilo . Leggi tutto…
Clandestini:con le espulsioni criminalità senza rifornimenti.
Sono aumentate del venti per cento le espulsioni -con accompagnamento alle frontiere – degli immigrati clandestini e la situazione dell’ordine pubblico a Perugia appare registrare timidi segnali di un controllo del territorio più efficace e con evidenti risultati di ritorno.Tra questi:meno diffusa sembra la presenza di soggetti a rischio nelle zone calde, sono sensibilmente diminuiti gli scontri tra gruppi rivali e probabilmente meno manodopera e confluita verso le organizzazioni criminali che controllano il mercato della droga e dello sfruttamento della prostituzione. Negli ultimi mesi dello scorso anno, il 2011, furono 130 gli irregolari rimpatriati dalla Polizia di Stato. Nel corso del 2012 le espulsioni sono state 270. Leggi tutto…
Mafie,riciclaggio,crisi economica e poltrone vuote
Il clan camorristico che domina l’area Vesuviana ha un’antica frequentazione con l’Umbria. Nel 2004 Mario Fabbrocino, il capofamiglia- arrestato in Argentina-finì di scontare sette anni di condanna per traffico di cocaina nel carcere di Terni dove aveva trascorso un lungo periodo di detenzione. Adesso è di nuovo in carcere per due ergastoli. Sentenze di altre avventure criminali. Imprese legate alla famiglia attraverso il clan Ruocco- invece- avevano vinto diversi appalti nel settore edile già nel 2007 quando ci fu una retata con cento ordinanze di custodia cautelare. Le aziende messe sotto sequestro in Umbria con il blitz della notte scorsa operano invece nel settore delle produzioni agricole e dell’agriturismo. Leggi tutto…
Trattativa stato-mafia:il rumore nemico della verità
Dunque una Procura della Repubblica ,quella di Palermo, raccoglie tracce evidenti di una trattativa tra lo Stato (pezzi dello Stato?) e alcuni preminenti capi della mafia siciliana ben al dentro delle cose della politica, per far cessare la stagione delle stragi dei primi anni novanta del secolo scorso. Stagione di stragi che la mafia mette con determinazione,mezzi e ferocia nella galleria delle stagioni della criminalità organizzata isolana perchè il carcere duro ,il 41 bis, impedisce ai capi di essere capi fino in fondo come sempre hanno potuto stando anche dietro le sbarre. Stagione di stragi perché si sta liquefacendo il grumo di potere di derivazione democristiana nel quale per decenni si sono incistati affari alla luce del sole, affari indicibili, gli omicidi di chi ha provato, per conto dello Stato, ad usare il bisturi ed asportare almeno le metastasi già diventate tumore evidente. Leggi tutto…
Vite a perdere :a Narni il racket ordina la morte
La brutalità, i segni di sfregio, le tracce suggestive di tortura, che parrebbero leggibili sul cadavere della giovane prostituta nigeriana ammazzata a Stifone di Narni sabato- o tra sabato e domenica scorsi- potrebbero indicare che la pista da privilegiare è quella dell’esecuzione di una sentenza , della punizione per uno sgarro, della condanna decisa da chi ha potere di vita e di morte su questa come sulle altre vite a perdere costrette a produrre profitti lungo le strade, dietro gli anfratti, dentro le macchine dai vetri appannati. Sembra essere stato un padrone l’esecutore. Leggi tutto…