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Napolitano,la trattativa e il parlar d’altro
Ora la notizia non è quello che dice ( o si vorrebbe che dicesse) il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La notizia sta in quello che succede , dai commenti, alle reazioni, dalle prese di posizione alle proposte di legge, intorno all’inchiesta della Procura della Repubblica di Palermo sulla trattativa tra emissari della mafia ed emissari dello Stato per far finire la stagione delle bombe in cambio della fine delle misure restrittive più dure previste dal 41 bis per killer e capifamiglia. Ora la notizia sta nel fatto che pur apparendo ogni giorno più evidente- segreto istruttorio o non segreto istruttorio- che una trattativa c’è stata con tanto di dare e avere, questo ,il fatto, il cuore della notizia, viene messo dietro le quinte. Al massimo resta sullo sfondo. Leggi tutto…
I tempi della giustizia e i trenta anni del caso Narducci
Ci sono due date nel calendario della Suprema Corte di Cassazione che potrebbero mettere la parola fine ai processi sulla morte del medico perugino Francesco Narducci avvenuta 27 anni fa. Ma in quelle stesse date la stessa Corte potrebbe disporre nuove udienze per due questioni rilevanti rimaste incompiute. In questo caso la durata della vicenda giudiziaria sforerebbe i trenta anni: una durata da annali giudiziari. Una conferma che comunque siano andate le cose, qualunque sia l’interpretazione da dare alle verità giudiziarie acquisite o ancora da acquisire con certezza definiva in maniera che non sia più possibile rimetterle in discussione, chiunque abbia visto giusto o sciaguratamente sbagliando, far luce sugli interrogativi relativi alle ultime ore di vita (dall’otto al 13 ottobre 1985) del medico è stato uno dei casi giudiziari più ingarbugliati,scottanti, scomodi, compromettenti e d eclatanti tra quelli che hanno attraversato la fine del secolo scorso e l’inizio del corrente. Leggi tutto…
Guardare la droga dalla parte delle fogne
Scarichi domestici come specchio della tipologia che ha più mercato e delle quantità consumate giorno dopo giorno, nelle diverse città italiane. Le acque reflue con le loro tracce di metabolismo umano come indicatori di comportamenti individuali e collettivi rispetto alla droga. I laboratori dell’istituto Negri di Milano – in tandem con il dipartimento antidroga della presidenza del Consiglio dei Ministri – hanno stabilito- utilizzando questi parametri- che Perugia è la città con il più alto indice di consumo di eroina – 5 dosi al giorno ogni 1000 abitanti- più alto di quello attribuito a Roma a Firenze e a Terni che seguono con tre dosi di eroina al giorno ogni mille abitanti. Leggi tutto…
Le donne, le rapine, gli omicidi e le indagini tradizionali.
Ci sono così tante circostanze simili nella genesi, svolgimento ed epilogo delle diverse rapine che hanno sconvolto l’Umbria nei primi mesi del 2012 ,da costituire ,quantomeno, una curiosità cronachistica. O, forse, una notizia nella notizia perchè segno dei tempi e specchio delle trasformazioni delle forme criminali. Sono, per avviare una sintesi delle similitudini, le comuni scelte di donne che non hanno retto quando il gioco è diventato violenza bestiale e morte gratuita a rendere omogeneo il finale . Sono, infatti, le donne dei rumeni che captano i discorsi dei loro connazionali, un po’ amici e un po’ fidanzati, ai giardini pubblici di Ponte San Giovanni a dare sostanza all’impianto investigativo dei carabinieri alla caccia della banda che ha assaltato la sera del 2 marzo la casa di Bruno Rosi a Ramazzano, periferia una volta contadina di Perugia. I tre del blitz perdono la testa perché non trovano il bottino che s’aspettavano : picchiano e ammazzano con la pistola Luca Rosi, il bancario trentottenne che era andato dal padre a cena con la fidanzata. L’ammazzano come un cane solo perché, legato mani e piedi, cerca di difendere la ragazza che i rumeni vogliono portare via per coprirsi la fuga o chissà perché. Alla fine però, grazie anche a loro ci sono tre persone da ammanettare. E’ ancora una donna, questa volta degli albanesi , che mette a posto i conti del lavoro dei poliziotti che per tre mesi battono piste senza tracce e devono dare un nome e un volto a chi ha soffocato l’anziana Maria Raffaelli e ha torturato a martellate fino ad ammazzarlo il figlio Sergio Scoscia che non vuol dire ai malviventi dove tiene l’oro che lui lavora ancora per chi gli era rimasto cliente dopo aver smesso l’attività di orafo. Leggi tutto…
Piccole storie nere:Meredith,le indagini scientifiche e gli altri primati.
La sentenza definitiva corre sui binari della Corte di Cassazione e per l’arrivo all’ultima stazione c’è da aspettare almeno dicembre. Eppure il caso era apparso risolto con poche e rapide mosse investigative : manette per l’americana Amanda Knox, per il pugliese Raffaele Sollecito e per il congolese Patrik Lumumba. Tre persone per ammazzare la studentessa americana Meredith Kercher la notte del primo novembre 2007: droga, sesso di gruppo,violenza e poi un coltello che entra nel collo della vittima che quelle cose non voleva farle. C’è qualcosa che non torna. Patrik Lumumba non c’entra ed è fortunato a rintracciare un professore che frequenta il suo pub ed è in grado di scagionalo. C’entra invece Rudy Guedè ivoriano che compare per caso ed invece è la svolta. Lo catturano in Germania. Sono mesi di indagini alla caccia dell’arma del delitto, delle tracce degli indagati sulla scena del crimine, del movente .Mesi di lavoro sotto i riflettori delle televisioni e sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Sono investigazioni con la più lunga e più diffusa copertura mediatica. Perugia diventa l’omicidio;l’omicidio diventa Perugia. Leggi tutto…
Le casse dello Stato e il cash della Guardia di Finanza
Una volta, un milione (di euro). Un’altra, cinque milioni (di euro). Un’altra due milioni e mezzo (di euro). Un’altra volta ancora, tre milioni (di euro). E via così, giorno dopo giorno senza ormai saltarne uno per un fatturato che terrebbe in piedi almeno un paio di multinazionali. E’ via così, giorno dopo giorno, un evasore fiscale dopo l’altro beccato con le mani nella marmellata di soldi che non sono suoi. E via, scoperti e bastonati, secondo quello che il codice prevede Pagate il maltolto. Maltolto che diventa stampella di uno Stato con le casse vuote . Maltolto che è cash come non se ne vedeva da anni. Leggi tutto…
Piccole storie nere: le tre morti del professor Narducci
E’ una morte radiografata tre volte e per farlo ci sono voluti ventotto anni. Tre giudici l’hanno letta in tre maniere diverse e ancora oggi non c’è la lettura definitiva.La morte di Francesco Narducci- avvenuta l’otto ottobre 1985- è stata subito archiviata dal pubblico ministero Federico Centrone come un annegamento accidentale nel lago Trasimeno: una disgrazia evidente senza bisogno di autopsia.La seconda archiviazione arriva nel 2009- dopo che la procura della repubblica di Perugia ha riaperto le indagini da otto anni ipotizzando un collegamento tra la fine del giovane medico perugino e i delitti del mostro di Firenze. Leggi tutto…
L’annuario economico e l’umbritudine che non c’è
Se l’Umbria avesse un Dna invece di grumi di acido nucleico dispersi con casualità impertinente sulla sua geografia dalle tante monadi con differenti usi, costumi e caratteri , forse si potrebbe esprimere una qualche forma di orgoglio umbro. Al massimo,invece, da queste parti , si prende atto, si è contenti, ci si rallegra,si esprimono soddisfazione e congratulazioni. L’orgoglio è un sentimento che può appartenere, eventualmente, a chi riceve il plauso del nostro compiacimento. Ovvero:certi successi, Angelantoni come Novamont, Pierangelo Falini come Angelo Vescovi, Terni-Ena come Umbria Cuscinetti, Novelli come Spagnoli e via sgranando il rosario delle eccellenze ( ora si definiscono così), sono successi di coloro che li hanno pensati e realizzati. Leggi tutto…
Piccole storie nere: Satana ritorna dopo 13 anni.
Satana,il grande celebrante ,la sacerdotessa, gli animali sgozzati,gli accoppiamenti tra incappucciati, stupri di gruppo, neonati trattati come feticci. Riti per avere fortuna nella vita, fluidi per annullare i nemici, invocazioni del maligno con messe nere fatte di croci rovesciate , ostie profanate, canti blasfemi. E’ il mondo che riemerge dai traumi che avrebbe subito nel 1990 una bambina di sei anni portata dal padre alle adunanze della setta che per comodità logistiche si sarebbero tenute sulle colline di Foligno che pare abbiano ripetute frequentazioni di questo tipo.La bambina è una ragazza di 19 anni quando crede di ricordare tutto questo e a tutto questo attribuisce la sua difficile infanzia, le sue paure, le tanti difficoltà che gli impediscono di condurre una vita normale e senza fantasmi. Leggi tutto…