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Piccole storie nere: due omicidi per l’arma segreta
L’arma segreta è un cannone lungo cinquanta metri che può sparare ogni sorta di ordigno-anche a testata nucleare- fino a settecento chilometri dalla sua postazione. Gli anni ottanta stanno per finire e il presidente irakeno Saddam Hussein vuole la super arma che il canadese Gerald Bull ha progettato per i missili dell’ente spaziale americano,ma la Nasa l’ha scartata. Bastano poche modifiche e la grande rampa diventa il cannone gigante che serve all’arsenale del regime irakeno. Leggi tutto…
Piccole storie nere: Scoccione, esecuzione con mistero
Due colpi di pistola alla nuca, sparati da vicino, con la vittima inchiodata al posto di guida di un’auto nascosta sotto un cavalcavia. Sembra un esecuzione l’omicidio di Sergio Laoreti,37 anni,commerciante di frutta ternano, avvenuto il 16 aprile 1985. E potrebbe entrarci la camorra-dicono gli investigatori perché il commerciante aveva interessi nei grandi mercati di Fondi e di Napoli. Un debito non saldato, una tangente non pagata, un no al pizzo : il movente potrebbe essere di questo tipo. Invece no, la storia è molto più banale,almeno così sembra agli inquirenti. Leggi tutto…
Piccole storie nere:correre con la morte
Ci sono le storie di una bambina mai nata, di una mamma morta a trentanni e di un giovane abbattuto come un birillo e lasciato senza vita sull’asfalto nella genesi del movimento di opinione che chiede parole nuove nel codice penale per gli omicidi commessi con le automobili. Sono storie e tragedie umbre datate 1997. Il 15 marzo- a metà pomeriggio- Cristina Profili ha trenta anni ed è al settimo mese di gravidanza. Aspetta una bambina,la chiameranno Valeria. Leggi tutto…
Piccole storie nere: la lista di Preci
Sul tavolo della cucina c’è un foglio con degli appunti. Sembra la lista della spesa. Invece è la lista delle persone da ammazzare. Almeno tre per sistemare i conti, secondo l’uomo che si è messo in testa di comporre questa catena di omicidi. La lista delle vittime viene scoperta quando già –sulla piazza di Acquaro di Preci- ce n’è una.Sono le nove del 12 ottobre 1998. Poco dopo le 14 sempre a Preci,ma vicino a un torrente c’e il secondo morto ammazzato. Leggi tutto…
Morti bianche: le belle parole e il codice penale
Le hanno provate tutte e tutte hanno portato ad una sconfitta:il lavoro continua ad uccidere. Un killer bastardo variamente mimetizzato, variamente favorito,variamente implacabile, beffardamente imprendibile,sconsolatamente inarrestabile. Una classifica via l’altra e il paesotto è sempre lì, primo in classifica. Primo per l’abbondante numero di morti in mezzo alla scarsa popolazione. Primo per le sequenze temporali: a volte anche uno al giorno. Eppure, si diceva,le hanno provate tutte: condoglianze sentite fino alla lacrime e solenni impegni per un futuro senza pianto, protocolli bilaterali,trilaterali, vincoli per gli appalti e per i subappalti dei subappalti, protocolli come cori polifonici,accordi come patti d’acciaio, conferenze stampa a raffica pur sul niente ma buone a marcare un patto, dotti convegni prodighi di consigli chissà se ascoltati, disegni di legge, proposte di legge, leggi discusse,leggi approvate. Talvolta addirittura all’unanimità. Leggi tutto…
Piccole storie nere:passando per Perugia per sparare al Papa
Alle 17 del 13 maggio 1981 lo studente turco iscritto al corso di italiano dell’Università per stranieri di Perugia è in piazza San Pietro. In una tasca dei pantaloni ha una pistola parabellum, nell’altra un passaporto intestato a Faruk Osgun classe 1953 e il tesserino di palazzo Gallenga. Alle 17 e 20 spara e ferisce gravemente Giovanni Paolo Secondo.
Il turco viene subito bloccato, arrestato, sottoposto a lunghi interrogatori. In realtà si chiama Alì Agca, è del ’58,è ricercato per l’omicidio di un giornalista turco,la polizia lo descrive come soggetto vicino ai lupi grigi gruppo ultranazionalista di estrema destra. Leggi tutto…
Il turco viene subito bloccato, arrestato, sottoposto a lunghi interrogatori. In realtà si chiama Alì Agca, è del ’58,è ricercato per l’omicidio di un giornalista turco,la polizia lo descrive come soggetto vicino ai lupi grigi gruppo ultranazionalista di estrema destra. Leggi tutto…
Caso Narducci:condanna annullata,giallo infinito
La corte d’appello ha annullato- per incompetenza funzionale ( ossia c’erano uno o più giudici dello stesso distretto possibili parti in causa)- la sentenza del Tribunale di Firenze che ha condannato il magistrato Giuliano Mignini e il poliziotto Michele Giuttari, rispettivamente a un anno e quattro mesi e a un anno e sei mesi, per abuso d’ufficio.
Ipotesi di reato relativa ad alcuni atti delle indagini sulla morte del medico perugino Francesco Narducci,avvenuta nel 1985 e sui presunti collegamenti con i delitti del Mostro di Firenze.
Con l’azzeramento del processo fiorentino e l’annullamento delle condanne del pubblico ministero Giuliano Mignini e dell’ex dirigente della polizia Michele Giuttari gli atti passano alla procura di Torino visto che anche Genova non può interessarsene -legittima suspicione- perchè un magistrato genovese compare tra le parti offese. Leggi tutto…
Piccole storie nere: l’arsenale delle Brigate Rosse
Febbraio 1982. C’è una forte offensiva delle forze dell’ordine contro la colonna romana e l’ala militarista delle brigate rosse. Il due febbraio 1982 la polizia è a Città della pieve e cerca armi. Arresta due coniugi. Lui Federico Ceccantini, lo prendono mentre fugge da un casolare;lei, Daniela Bricca, mentre insegna a Perugia.Si dichiarano prigionieri politici. Il 4 febbraio Luigi Scricciolo sindacalista della Uil,esperto di politica internazionale,pendolare con Roma da Castiglione del Lago,è accusato di essere un fiancheggiatore delle Br. Leggi tutto…
TGR rai: edizione a perdere, riforma dimenticata
Nominalmente ci dicono che ci sia da salvare un’edizione, la terza , del telegiornale regionale della Rai, testata giornalistica Tgr, Terza Rete, in onda intorno a mezzanotte. Poca cosa? Un pezzo di una cosa più grande? Quanto è importante questo frammento che viene a mancare? In realtà non è questo che sta provocando la protesta dei giornalisti del servizio pubblico e delle loro rappresentanze sindacali. In realtà non è per queste domande che si cercano risposte. O meglio: c’è questo e quello con qualcosa di più. Leggi tutto…